Azione Domanda Desiderio – Cosa realmente ci descrive?

Cosa viene prima? Determiniamo il nostro comportamento o siamo noi ad essere determinati dal nostro comportamento. Qual è il vero nesso causale che ci caratterizza? Viene prima l’azione o il desiderio? Il desiderio o la domanda?

In questo articolo vado ad osservare una dinamica tendenzialmente contro-intuitiva poiché siamo abituati a pensarci come fautori delle nostre azioni in base ai desideri che immaginiamo di governare.

Crediamo”, dice Luigi Zoja, ”di produrre racconti, in realtà sono i racconti che compongono noi, sono i racconti che danno vita alla nostra personalità[1], il racconto infatti è universale, è una dimensione privata che viene offerta all’eternità.”

Perché introduco il termine racconto, quando è l’azione il primo concetto che voglio sviluppare e con cui si apre il titolo?

Diciamo che ogni azione esige una narrazione per essere compresa, il modo stesso che abbiamo di reagire al mondo, dipende dalla narrazione interna che creiamo di quell’evento, immaginiamo quanto potere ha questa narrazione e quanto ancora ne assume quando la portiamo all’esterno, cioè la usiamo per condividere qualcosa con l’altro -da- me. Ebbene, la narrazione è il modo con cui noi assumiamo il potere sulla nostra azione, è il tentativo con cui il nostro sistema cognitivo cerca di contenere, misurare, padroneggiare, l’azione.

Quindi l’azione, l’agire, è qualcosa che supera la narrazione, ma di cui necessita per essere compresa.

Questo cosa significa?

Che l’azione ci comprende, noi siamo il nostro stesso agire.

In più momenti, nei miei seminari, convegni, video ecc, ho espresso il concetto secondo cui è l’azione che ci descrive. Noi pensiamo di valutare e poi agire, in realtà molto spesso noi agiamo e poi valutiamo. Abbiamo un’idea di noi, ma ciò che veramente ci definisce è l’azione che conferma o disconferma continuamente questa idea. Molto spesso nel mio lavoro di formazione e a studio, porto le persone ad osservare le proprie azioni, a conoscersi attraverso queste, anche quando sono lontane dalle intenzioni che vi erano alla base.

Perché è così determinante l’azione?

Perché nasce dalla volontà di soddisfare un desiderio.

E’ una diretta conseguenza del desiderio che a sua volta è la voce della nostra più intima natura che ci connota, e come conosciamo il nostro desiderio?

Tramite la domanda.

Quindi il procedimento è questo: desidero, che è la traduzione dell’emergere di un bisogno, sia questo di qualsiasi genere (non stiamo qui riferendoci alla piramide di Maslow); il desiderio è, nient’altro che la nostra più intima natura, che si desta ed esige qualcosa che la soddisfi per realizzarsi, e lo fa stimolando un movimento (Movente, Emozioni, Motivazione.. sono tutti termini che condividono la radice di movimento).

Ma perché il movimento sia finalizzato ed efficace deve essere anticipato dalla domanda.

LA DOMANDA è il luogo e il momento privilegiato della crescita di un individuo, di una comunità, di un team di lavoro. Si dice che ‘chi domanda comanda’, conoscete questo detto? Ebbene se contestualizzato è molto vero, non solo ai fini di marketing.

La domanda è la vera apertura laddove la risposta è la chiusura. Quando abbiamo la risposta o riceviamo una risposta, la via è stabilita ed è unica, la domanda invece ha l’egregia qualità di aprire innumerevoli strade e quindi possibilità. Non solo, soprattutto nel luogo di lavoro, la domanda, il fare domande, ha la grandissima peculiarità di ridurre drasticamente il conflitto poiché nella domanda avviene l’incontro inter-soggettivo, l’incontro cioè tra le due personalità in uno spazio in comune da essi stessi costruito.

Perciò: in primo luogo vi è il bisogno o desiderio, questo momento stimola il sorgere della domanda, cioè di cosa realmente desidero e di come posso raggiungerlo, in ultima istanza avviene l’azione, che ci racconta, ancor meglio, quando non abbiamo ben presente consapevolmente le prime due fasi, quale era il nostro bisogno, la nostra natura e quindi dice chi siamo.

Riferimenti

Festival della Mente, 2010, evento n°18 Luigi Zoja “Alla scoperta della Mente: Jung, l’attualità dell’Individuazione”

“Anima e Società” Erich Fromm

Note

[1] Festival della Mente, 2010, evento n°18 Luigi Zoja “Alla scoperta della Mente: Jung, l’attualità dell’Individuazione”

 

Articolo a cura di Agnese Scappini

Profilo Autore

Psicologa del lavoro e dei contesti, Dottoressa in Filosofia ed Etica delle relazioni umane. Specializzanda in psicoterapia psicoanalitica. Scrittrice.
Per contattarmi agnesescappini@libero.it o www.agnesescappini.it

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