Il benessere sul lavoro continua ad assumere una grande importanza per i lavoratori e i datori di lavoro di tutti i paesi europei. Mentre ci sono differenti definizioni su cosa presuppone il benessere lavorativo, nell’Unione Europea, un utile definizione riconosce che il benessere è un “concetto complessivo che caratterizza la qualità delle vite lavorative, tra cui gli aspetti della sicurezza e della salute sul lavoro (SSL), e può costituire un fattore determinante per la produttività a livello individuale, di impresa e di società” (Per assicurare il benessere lavorativo, l’aspetto “salute” è tanto rilevante quanto l’aspetto “sicurezza”, ma a volte il benessere può non trovare riscontro nelle politiche organizzative). La rilevanza del concetto è accentuata ulteriormente dal fatto che l’ambiente di lavoro continua a cambiare a causa dell’aumento del fenomeno dell’immigrazione (in particolare dai paesi meno sviluppati verso quelli più sviluppati), della globalizzazione, dello sviluppo di nuove tecnologie, del passaggio da economie basate sulla produzione industriale a economie basate sui servizi, dell’invecchiamento della forza lavoro e della popolazione, dell’aumento del numero di donne nella forza lavoro e della trasformazione dei modelli di lavoro: questi fattori hanno creato una forza lavoro per la quale i rischi psicosociali sono diventati maggiormente prioritari. Pertanto, è necessario mantenere i lavoratori più sani lungo tutto l’arco della propria vita lavorativa. Agenzia Europea per la salute e la sicurezza sul lavoro.
Ciò premesso potrebbe essere utile prendere in considerazione la teoria dello psicologo statunitense Frederick Irving Herzberg che analizza le risposte dei lavoratori su sentimenti positivi e negativi nell’ambiente lavorativo. Un elemento importante nel contesto lavorativo attuale, è di particolare interesse ed è riconosciuto come fattore di successo per superare le sfide aziendali.
Secondo le sue ricerche i principali fattori che portano sentimenti positivi riguardano il lavoro in se, mentre quelli negativi sono legati all’ambiente lavorativo. Herzberg individua due fattori: i motivanti e gli igienici, nel dettaglio sono cosi illustrati:
Quello che Herzberg ha ipotizzato è che i due fattori lavorano in maniera indipendente ma sono correlati.
I fattori motivanti portano ad un aumento di soddisfazione dei dipendenti ma la loro non presenza porta ad assenza di soddisfazione. La presenza di fattori igienici non aumenta in modo diretto la soddisfazione, ma la loro assenza ha causato un aumento di insoddisfazione.
Il concetto di soddisfazione, assenza di soddisfazione e insoddisfazione è il punto cardine di questa teoria in quanto soddisfazione e insoddisfazione non sono opposti ma sono parametri differenti per quanto riguarda Herzberg.
Herzberg ha riconosciuto la complessità della questione e sarebbe utile lavorare su entrambi i fronti per ottenere risultati apprezzabili su soddisfazione, autostima, autoefficacia e di conseguenza sui risultati lavorativi, questi effetti sono a loro volta fattori motivanti e quindi si autoalimentano.
E’ importante focalizzare l’attenzione sul singolo individuo perché ogni persona ha una percezione personale dei fattori motivanti e demotivanti e della loro importanza, risulta utile rimuovere i problemi che causano insoddisfazione, per ridurre l’insoddisfazione si può svolgere quanto segue:
Questi punti vanno affrontati in quanto potrebbero compromettere le relazioni interpersonali e diminuire gli aspetti motivazionali. Alcuni di questi sono spesso sottovalutati ma sono tutti molto importanti e andrebbero resi dotti con i dipendenti.
Per aumentare la soddisfazione si potrebbero utilizzare queste indicazioni:
I fattori motivanti sinteticamente possiamo così descriverli:
I fattori igienici invece li suddividiamo come segue:
E’ quindi importante agire su molti fronti e dare la possibilità alle persone di esprimere quali sono i fattori igienici per loro prima di trattare i fattori motivazionali.
Se risultano assenti i fattori igienici sul posto di lavoro si presenta un certo disagio, ma se sono presenti riducono il livello di insoddisfazione. I fattori motivanti migliorano la prestazione rendendo più stimolante e gratificante il lavoro da svolgere.
Articolo a cura di Massimo Dagnino
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