GREEN COLLAR JOBS nuove competenze certificate e riconosciute in tutta europa per un parco edilizio a energia quasi zero
In Italia la formazione professionale è affidata alle Regioni con il risultato di avere per una stessa figura professionale diversi percorsi formativi, mentre la globalizzazione richiede competenze certificate affinché i lavoratori possano liberamente circolare non solo in Italia ma anche in Europa. Da qui nasce l’esigenza di sviluppare un unico sistema nazionale di formazione professionale anche nel settore edile che superi le differenze regionali e si collochi all’avanguardia in Europa.
“Nearly Zero Energy Buildings”, ovvero edifici ad energia quasi zero. Dal 1° gennaio 2019 scatterà l’obbligo per tutti gli edifici della Pubblica Amministrazione di rispettare il nuovo standard energetico, che prevede consumi molto bassi e l’impiego di fonti rinnovabili. Per l’edilizia residenziale, invece, il provvedimento avrà effetto a partire dal 1° gennaio 2021. L’edilizia è uno dei settori di intervento più interessanti per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di risparmio energetico fissati dall’Europa per il 2020 e il 2030. Infatti, quasi il 40% del consumo energetico finale – e il 36% delle emissioni di gas serra- deriva da case, uffici, negozi e altri edifici.
Agire su questo fronte può comportare riduzioni anche del 50% dei consumi energetici con notevoli risparmi anche sulle bollette. Per raggiungere questi obiettivi un ruolo fondamentale è anche quello svolto della formazione professionale degli addetti ai lavori. I cittadini hanno bisogno di potersi rivolgere a professionisti esperti, che siano in grado di proporre le soluzioni più adatte a soddisfare le loro esigenze. Ma è anche necessario che vi sia qualcuno super partes che assicuri che i professionisti siano in grado di offrire le giuste soluzioni.
Per l’Italia è dunque quanto mai necessario realizzare un sistema di formazione nazionale per migliorare le conoscenze, le abilità e le competenze dei lavoratori impegnati nella riqualificazione energetica degli edifici e nell’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia. Da questo punto di vista l’Italia sembra partire in netto svantaggio rispetto agli altri paesi europei in quanto si trova al terzultimo posto in Europa per la “qualità” delle risorse umane. Ma se si entra meglio nel merito di questo indicatore, selezionato per stabilire la capacità innovativa di un paese (European Innovation Score Board 2015), probabilmente si scopre che tale dato deriva dal fatto che i lavoratori italiani non hanno in genere una “qualifica” ufficialmente riconosciuta anche se forse lavorano meglio dei loro analoghi europei. In ogni caso molti lavoratori hanno imparato con la pratica e non con corsi “formali”. Inoltre le qualifiche regionali sono attestate su profili “tradizionali” per cui si trova l’elettricista, l’idraulico o il muratore ma non vi sono le figure che servono per gli interventi di efficienza energetica sull’involucro edilizio, come ad esempio l’esperto di domotica, l’installatore di pompe di calore o l’operaio specializzato nella realizzazione di cappotti termici. Viceversa, quelli che possiedono queste “competenze” non le vedono riconosciute perché non inserite nei repertori regionali né in quelli nazionali e quindi vanno a infoltire le statistiche di coloro che non hanno alcuna qualifica.
Nel nostro paese, dunque, ci troviamo davanti ad una popolazione di lavoratori, circa tre milioni, che l’Europa chiede di “riqualificare” per promuovere l’edilizia sostenibile. È proprio con l’intento di preparare e certificare lavoratori qualificati, che potranno rendere le aziende più competitive nei mercati europei che è nato il progetto BRICKS, Building Refurbishment with Increased Competences, Knowledge and Skills, inserito nella strategia europea Build Up Skills della DG Energia cofinanziata dal programma europeo Intelligent Energy Europe.
Con BRICKS si intendono affrontare ad ampio raggio i problemi della formazione professionale in Italia andando ad individuare le migliori soluzioni percorribili che portino vantaggi a tutti. L’iniziativa prevede di fornire tutto il supporto a chi già opera nel settore della formazione professionale in modo che si riesca, entro il 2020, non solo a qualificare i circa tre milioni di lavoratori italiani che operano nel settore edile ma anche a formare una nuova classe di tecnici ed operatori competenti su tutti i temi energetici.
L’obiettivo è quello di diffondere un modello di qualificazione e/o di certificazione per le competenze ottenute attraverso un apprendimento formale, non formale ed informale, in linea con il resto dell’Europa. In effetti oggi in Italia è possibile riconoscere una professionalità da spendere liberamente nel mercato del lavoro sia nazionale che europeo grazie al decreto legislativo n.13 del 2013 del Ministero del lavoro sul riconoscimento di competenze acquisite in ambiti non-formali (corsi organizzati dai produttori delle tecnologie, ad esempio) e informali (lavorando al fianco di operai o professionisti specializzati), e alla legge n.4 del 2013 che riguarda il riconoscimento di professioni non regolamentate da ordini ed albi professionali. Per fare ciò queste professionalità devono essere conformi a dei requisiti stabiliti a livello nazionale o internazionale con una norma tecnica.
I partner di BRICKS hanno pertanto deciso di lavorare sull’emissione di norme UNI che vadano a definire, insieme a tutti gli stakeholder, le conoscenze e le abilità che una determinata figura professionale deve possedere per esercitare il proprio mestiere con la dovuta competenza. Molte azioni sono state messe in campo per andare nella direzione di avere profili professionali in ambito energetico definiti a livello nazionale e non regionale, vista la globalità del problema energetico e la necessità che i lavoratori possano liberamene circolare in Italia e in Europa. Ricordiamo la diffusione di buone pratiche, la produzione di materiale didattico e la definizione e approvazione di nuove figure professionali del settore energetico, come quella dell’installatore di sistemi di isolamento termico a cappotto, dell’installatore di impianti geotermici a pompa di calore, dell’installatore di impianti domotici, dell’auditor energetico, del formatore d’aula in ambito energetico e del formatore di cantiere. Mentre altri profili professionali sono ancora in lavorazione e aperti a commenti e integrazioni da parte di tutti i partner associati. Fra tutte, il formatore di cantiere e il formatore d’aula sono state messe a punto per qualificare i tecnici e i professionisti che già lavorano. In particolare, la figura del formatore di cantiere, così come concepita e sviluppata dai partner di BRICKS è totalmente innovativa.
E’ difficile pensare di portare i lavoratori edili in aula con percorsi di tipo tradizionale, da qui la soluzione che porta la scuola nel cantiere anziché i lavoratori in aula. Molti dei profili sono ora allo studio di alcune Regioni per l’inserimento nei propri repertori. Recentemente la Regione Lazio ha bandito il primo bando pubblico regionale, per l’ammissione di 16 tecnici, già occupati, del settore edile ed impiantistico al primo corso per “Formatore di cantiere” redatto proprio secondo le specifiche BRICKS. Infine, si sta lavorando anche alla promozione di un percorso per l’ottenimento di “un marchio di qualità” per le aziende che impiegheranno personale qualificato. Gli ulteriori -e decisivi- traguardi progettuali potranno essere raggiunti attraverso una omogeneizzazione dei saperi, una condivisione delle conoscenze relative alle più moderne tecnologie e soprattutto attraverso la condivisione degli obiettivi con tutti gli attori. Infatti, per proseguire la propria azione, i partner del progetto hanno previsto la stesura di un documento politico, “policy paper”, da far sottoscrivere ai Ministeri e alle Regioni interessate, dove saranno individuate le azioni da realizzare entro il 2020. Ai Ministeri si chiederà di enfatizzare la necessità di utilizzare personale qualificato quando si interviene sugli edifici esistenti o quando si realizzano nuovi edifici. Alle Regioni si chiederà di utilizzare il Fondo Sociale Europeo per avviare sia i percorsi di formazione dei formatori che di riqualificazione dei lavoratori già occupati. Si proporrà anche di rendere obbligatorio un corso di formazione per tutti gli operai che interverranno sulla qualificazione energetica di edifici pubblici, così come già avviene in Francia, in modo da avviare il processo virtuoso di una qualificazione di tutte le maestranze. Tutte queste azioni possono trovare gli strumenti legislativi e finanziari all’interno del Fondo Sociale Europeo, dei Fondi strutturali, dei PON, dei POR, ecc…
Queste attività porteranno vantaggi per il Paese sotto molteplici aspetti: dagli operai che vedranno riconosciute le proprie competenze, alle nuove opportunità di lavoro per le imprese edili, a case più efficienti e ambienti urbani meno inquinati, ai fondi liberati per altri investimenti e servizi, grazie agli interventi di efficientamento realizzati sugli edifici della pubblica amministrazione e, non ultimo, si contribuirà a raggiungere gli obiettivi europei 20-20-20.
A cura di Ing. Anna Moreno, Unità di Efficienza Energetica dell’ENEA
Articolo pubblicato sulla rivista Leadership & Management – Gennaio/Febbraio 2016