I Valori nei Team: come allineare quelli del singolo alla squadra per team creativi

I Valori sono i driver dei comportamenti: nessuna competenza o intelligenza è sufficiente se non è accompagnata da un comportamento congruente, e il comportamento trae origine dai valori.

Quando lavoro con i team chiedo: da domani cosa farete di diverso per concretizzare questo valore? Da cosa comprenderete che il cambiamento auspicato è stato realizzato? Altrimenti ci riempiamo di belle parole a cui però non corrisponde l’attuazione concreta e capita spesso che col tempo le persone perdano la fiducia e la motivazione necessarie per svolgere con soddisfazione il proprio lavoro ed essere impegnate con passione in quello che fanno.

Prima di assegnare un progetto ad un team, un buon leader dovrebbe occuparsi di conoscere a fondo le persone che lo compongono e le loro passioni e motivazioni: questa fase preparatoria consente di far emergere i valori dei singoli e verificarne l’allineamento o la divergenza con gli altri membri del team. In questo secondo caso, frequente, si deve fare un lavoro di condivisione sulle motivazioni all’origine dei valori e comprendere quanto ognuno sia disposto a cedere a favore di un patto condiviso dei valori fondanti del team che consentiranno fiducia, collaborazione, creatività e attaccamento al progetto aziendale.

Questa “alleanza” rafforza la squadra e consente di superare le inevitabili tensioni che possono incorrere perché le persone anche eterogenee si sono confrontate in precedenza e insieme hanno stabilito le regole condivise in modo leale e trasparente.

Spesso, per la fretta, si dà tutto per scontato e i team sono organizzati prioritariamente in vista dell’obiettivo replicando per inerzia le stesse formazioni; si perdono così possibilità di creatività e innovazione che nascono dall’interagire con persone anche molto diverse da noi, di fronte alle quali abbiamo una diffidenza preconcetta.

L’allineamento attraverso la metodologia dei Valori consente di superare le dinamiche relazionali poco funzionali che guardano alle esperienze di interazioni passate e di guardare all’altro con nuovi occhi, partendo da un livello più profondo di condivisione: si scoprono allora nuovi orizzonti, rinvigorendo il senso di essere parte di un progetto aziendale più ampio in cui ognuno ha l’occasione di confrontare e aggiornare la propria visione e di mettersi in gioco con la volontà di evolvere a livello di sviluppo personale trovando nuovi stimoli ed entusiasmo. Alla base c’è un umanesimo ritrovato e rinnovato attraverso la ricerca delle leve motivazionali profonde all’origine delle nostre scelte e azioni. Questa consapevolezza individuale e collettiva fa emergere meccanismi poco funzionali ed automatici ma limitanti con la possibilità di sostituirli con diversi e più etici modelli di comportamento.

Dopo la prima fase esplorativa dei valori dei singoli membri del team, si passa a definire quelli del team come insieme, in cui ognuno fonde le proprie convinzioni nella condivisione valoriale facendone derivare poi le linee guida o il piano d’azione corrispondente a vantaggio dell’efficacia e della coerenza tra il dichiarato e l’agito. A tal fine è utile definire degli indicatori di risultato specifici e tangibili, una sorta di Linee guida a cui attenersi nella condotta pratica e che aiutino a ritrovare la strada maestra in caso di deviazioni.

Periodicamente è bene fare delle verifiche di team ponendosi due domande: rispetto al piano d’azione prestabilito, su una scala da 1 a 10, come stiamo andando come team? Di cosa abbiamo bisogno come team per funzionare ancora meglio?

In base alle risposte, ogni membro del team si impegna a cambiare qualcosa del suo comportamento scegliendolo in riferimento ad un valore tra quelli condivisi e dichiarati dal team.

Proprio perché i valori non sono concetti astratti (ad esempio: rispetto, flessibilità, cooperazione, pianificazione, ecc.) il tempo impiegato a domandare al singolo componente del team quale significato attribuisce a queste parole è tempo ben speso che produrrà una comunicazione trasparente ed azioni mirate e sinergiche. I singoli si sentono così valorizzati e riconosciuti nelle loro peculiarità e comprendono che il loro benessere ed energia sono importanti per l’azienda.

Un buon leader dedica tempo all’ascolto dei suoi collaboratori e, con l’esempio, riesce a motivare e a suscitare entusiasmo nella squadra, nutrendo e diffondendo la fiducia come presupposto imprescindibile per delle relazioni autentiche; anche i tempi e i diversi gradi di adesione ai cambiamenti e alle proposte innovative da parte di ciascuno verranno lette in un’ottica di sistema, in cui il patto valoriale sottoscritto consentirà di avere quella solidità necessaria per attendere che ognuno le maturi e metabolizzi per renderle prassi operativa nel quotidiano.

Meglio dedicare quindi più tempo nella fase iniziale di costituzione del team all’ascolto anche delle obiezioni e resistenze dei singoli membri che partire rapidamente in modo però superficiale e approssimativo.

Questo processo di conoscenza e allineamento dei valori consente di creare un’identità del team intesa come valori e visione condivisi; ciò provoca un senso di appartenenza e di scopo che motiva e dà soddisfazione all’impegno profuso, favorendo la generazione di soluzioni grazie ad un atteggiamento proattivo che guarda agli ostacoli con maggior benevolenza perché forte del supporto della squadra.

Le energie che scaturiscono da più persone unite dalla complicità e dal poter esprimere le proprie idee personali senza essere preventivamente giudicati ma con la leggerezza che consente di sprigionare emozioni positive quali entusiasmo e dedizione al progetto, portano più rapidamente verso la meta. Anche l’umorismo è prezioso per sdrammatizzare e allargare il pensiero in modo creativo, migliorando l’impegno e la prestazione. Troppo spesso si trascura l’aspetto potenziante di una buona comunicazione empatica: l’accoglienza, la disponibilità, il sorriso e l’ascolto attivo sono pilastri fondanti per motivare le persone a dare il meglio di sé anche in situazioni di stress ed emergenza quando si è chiamati a sacrificare qualcosa del proprio tempo per una causa comune più ampia ed importante.

Per potenziare il talento di ognuno all’interno del team, si deve creare quel giusto mix tra competenze, relazioni empatiche e stimolanti e visione condivisa: partire dalle peculiarità individuali e attraverso l’allineamento dei valori, riconosciuti e sottoscritti da tutti, fondere il tutto in un insieme organico ed efficace che grazie all’affiatamento moltiplichi in modo esponenziale talenti ed energie verso l’ideazione e la realizzazione degli obiettivi assegnati. Un team in cui l’improvvisazione, la spontaneità e l’errore non intimoriscono ma che grazie alla solidità fondante e alla fiducia reciproca diventano occasioni di crescita e di sperimentazione innovativa.

A cura di: Raffaella Iaselli

Profilo Autore

Business, executive e personal coach PCC, Professional Certified Coach, Membro Comitato Etica ICF Italia Chapter italiano della Federazione Internazionale Coaching.
Trainer per aziende, manager e team sullo sviluppo delle competenze trasversali: leadership, comunicazione efficace e gestione emozioni, sviluppo dei talenti e motivazione per mantenere un alto livello di energia e benessere. Certificata EQ Assessor Six Seconds e nella metodologia CoachingbyValues che utilizza spesso anche nei change management delle fusioni aziendali e nei passaggi generazionali per dare senso di scopo e congruenza ai sistemi.
Direttrice della Fondazione Olly Onlus, attiva nel supportare i disagi giovanili con sede in Biella favorendo sinergia e rispetto dei ruoli tra docenti e genitori a favore della crescita costruttiva delle nuove generazioni.

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