Imprese antifragili: trasformare incertezza e cambiamento in vantaggio competitivo
Un’impresa può trarre vantaggio dal disordine e dai cambiamenti, se è più brava dei concorrenti a comprenderli e più veloce ad adattarvisi.
Stiamo parlando di antifragilità. Resilienza è la capacità di un’organizzazione di tornare allo stato iniziale dopo aver subito una sollecitazione esterna. Antifragilità è la capacità delle organizzazioni di adattarsi velocemente alle sollecitazioni esterne.
L’impresa resiliente supera gli imprevisti, l’impresa antifragile migliora grazie agli imprevisti.
Quali sono le principali caratteristiche che distinguono le imprese antifragili dalle altre?
Consapevolezza
Cambiano i clienti ed i loro desideri, cambiano le tecnologie, cambiano i concorrenti ed i modelli di business. Le imprese antifragili sono in grado di identificare tempestivamente i cambiamenti, di interpretarli e di immaginare correttamente lo scenario futuro, facendo in questo modo una serie di scelte strategiche illuminate ed in anticipo rispetto ai loro concorrenti. Tali imprese normalmente utilizzano una molteplicità di metodi per raccogliere informazioni (dalle ricerche di mercato fino ai dati raccolti durante l’utilizzo dei prodotti). Sono poi in grado di tradurle in bisogni emergenti, ponendosi efficacemente dalla parte dei loro clienti. La terza componente della consapevolezza antifragile è la capacità di individuare risposte concrete, basate sul DNA dell’impresa e quindi in grado di rafforzare il vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti.
Agilità
L’agilità è la capacità di agire efficacemente nell’incertezza. L’essenza dell’agilità consiste infatti nel lavorare per esperimenti leggeri, che fanno evolvere l’impresa ed i suoi prodotti nella direzione desiderata. Quando l’incertezza è elevata, gli esperimenti sono particolarmente utili, perché permettono di procedere per piccoli passi, verificando i risultati ottenuti, prima di decidere in che direzione procedere.
Le imprese agili sono così in grado di essere veloci, di ridurre il rischio e di verificare e correggere spesso la direzione verso la quale stanno andando. In un mercato molto dinamico questi benefici superano l’inefficienza del procedere per iterazioni successive.
Le aziende agili hanno necessariamente meccanismi di decisione e delega distribuiti e processi trasversali efficienti. Sono inoltre abituate a lavorare per cicli brevi e concreti, ognuno dei quali deve portare a miglioramenti misurabili.
Essenzialità
Quando si va di fretta, tutto ciò che non è necessario, è dannoso e deve essere abbandonato. Diventare antifragili significa allora spesso togliere, piuttosto che aggiungere. Semplificare piuttosto che standardizzare.
Per raggiungere l’essenzialità, le imprese devono lavorare per obiettivi, gestendo in modo corretto le priorità. I processi dell’impresa devono essere continuamente rivisti per renderli più semplici ed eliminare tutto quanto non è direttamente funzionale al raggiungimento degli obiettivi. Nel mercato i cambiamenti di obiettivi e di priorità sono inevitabili, l’essenzialità antifragile non deve dunque essere rigida e chiusa ai cambiamenti.
Le imprese antifragili hanno un’ottima conoscenza degli obiettivi da raggiungere, diffusa a tutti i livelli e vengono governate con processi flessibili, che lasciano ai singoli l’opportunità di utilizzare la loro intelligenza per individuare di volta in volta il percorso migliore.
Organizzazione aperta
Essere antifragili significa anche essere in grado di gestire ampie variazioni del fatturato. Per avere successo in un mercato instabile, bisogna infatti saper cogliere le opportunità di crescita, proteggendosi dai rischi della decrescita. Non è dunque conveniente per le imprese avere tutte le competenze e tutte le risorse necessarie nella propria organizzazione. È invece importante costruire una rete di partner in grado di saper collaborare prontamente, su progetti specifici, integrando in modo intelligente competenze e capacità produttiva.
Le imprese aperte gestiscono pertanto una rete di relazioni “deboli” con organizzazioni e persone esterne, che possono essere coinvolte velocemente in progetti specifici. I collaboratori interni sono già abituati a lavorare in team aperti nei quali si supera la logica di cliente/fornitore, per arrivare a quella di partner, che hanno obiettivi comuni da raggiungere e condividono in modo aperto le informazioni sui progetti.
Modularità
Un sistema modulare (prodotto, organizzazione, supply chain, …) è composto da elementi autonomi, che interagiscono attraverso interfacce definite. La modularità è un concetto chiave nell’antifragilità in quanto i moduli possono essere separati e ricombinati per adattarsi ai cambiamenti e per limitare l’effetto di perturbazioni esterne. Le organizzazioni modulari sono in grado di creare team eterogenei che collaborano in modo trasversale per il raggiungimento di obiettivi specifici.
La modularità nei prodotti e nei servizi è l’unica risposta “industriale” alla ricerca di personalizzazione da parte dei clienti ed alla velocità di evoluzione dei prodotti. La modularità si ottiene infatti progettando una serie di mattoncini elementari, che possono ricombinarsi in molti modi diversi (come i mattoncini del lego). Diventa così possibile realizzare molti prodotti finiti diversi, con un numero limitato di componenti elementari standard.
Creatività
In un mercato che cambia velocemente, essere lenti nel cambiamento è sicuramente una strategia fallimentare. La creatività è una competenza necessaria per affrontare situazioni nuove, identificando velocemente risposte innovative, originali e di valore.
Le imprese antifragili non temono i cambiamenti, anzi incoraggiano la creatività nei loro collaboratori. Diversi studi dimostrano che tutti nasciamo creativi, ma poi perdiamo questa competenza man mano che si definisce il nostro posto nella società. Le imprese creative quindi tendono ad essere fluide ed a premiare la curiosità e la voglia di esplorare dei loro collaboratori.
Queste sei caratteristiche producono effetti che si combinano tra loro, rafforzandosi. Ad esempio la creatività trova il suo sbocco naturale nella capacità di lavorare per esperimenti, che a sua volta funziona meglio quando si lavora in modo essenziale.
Il futuro sarà dominato da velocità ed incertezza e potranno sopravvivere soltanto le imprese che sapranno cogliere in modo efficiente opportunità di business immediate ed eterogenee. Le imprese antifragili sanno che in un mercato complesso la sola ricerca dell’efficienza e della standardizzazione non sono più sufficienti a garantire il successo dell’impresa. È necessario anche saper trarre vantaggio competitivo dalla capacità di gestire gli imprevisti ed adattarsi a situazioni nuove.
Articolo a cura di Maurizio Scabbia
Ingegnere elettronico, dopo aver lavorato come progettista e poi capoprogetto in un’azienda elettronica, ha collaborato con le principali aziende di consulenza (Ernst&Young Consultants, Cap Gemini, AT Kearney ed EDS). Si è sempre occupato di innovazione, operando sia con imprese multinazionali, che con aziende di medie dimensioni, in diversi settori mercato. Nella sua carriera ha affrontato i diversi aspetti dell’innovazione che vanno dall’ideazione al lancio dei nuovi prodotti. Nel 2008 ha fondato Open Innovation, un’azienda di consulenza dedicata all’innovazione e dal 2014 sta sviluppando il concetto di innovazione liquida applicandolo in diverse aziende manifatturiere italiane. Da alcuni anni tengo corsi sull’innovazione di prodotto e sul project management agli studenti dell’università di Padova, nell’ambito di iniziative di formazione congiunta con le associazioni industriali.