Intelligenza Emotiva e Leadership: come stai guidando te stess* e gli altri?
Oggi, partendo da un esempio apparentemente slegato dal mondo delle relazioni aziendali, voglio approfondire uno dei temi che più mi sta a cuore: l’evoluzione della tua Leadership Autentica, attraverso l’Intelligenza Emotiva. Dietro al sondaggio che di seguito ti propongo, si cela in realtà una potentissima metafora aziendale.
Scopriamo insieme quale!
IL SONDAGGIO
Siamo in autostrada. Il veicolo C procede a velocità costante lungo la corsia centrale. Il veicolo B, che lo segue, decide di sorpassarlo e lo affianca, spostandosi nella corsia di sinistra. A quel punto, a tutta velocità sopraggiunge nella corsia di sorpasso il veicolo A, che tampina B e gli lampeggia in modo evidente, trasferendo il messaggio “togliti dalla corsia di sorpasso”. A quel punto, il conducente di B, preso dall’ansia, si reimmette senza prudenza sulla corsia centrale, e finisce addosso a C, provocando un incidente in cui restano coinvolti A, B e C.
Secondo te, di chi è la responsabilità dell’incidente?
- A, per il suo andare di fretta
- B, doveva gestire la sua ansia
- C, andava lento rispetto a A e B
- Tutti e 3 (motiva la risposta)
Ti stai chiedendo ora qual è la risposta corretta?
Ti rivelo subito che:
- la risposta “più efficace” è TUTTI e 3 (scoprirai tra poco perché)
- la risposta che hai fornito tu potrebbe raccontarti tantissimo riguardo il modo in cui applichi la tua Intelligenza Emotiva. Oggi, ti fornirò il primo supporto per interpretarla in modo efficace.
LA METAFORA DELL’INCIDENTE IN AZIENDA
Ma cosa c’entrano le automobili e l’autostrada con l’azienda? Chi sono in realtà gli automobilisti A, B e C?
- A è l’imprenditore/trice.
- B è il/la manager.
- C è il team.
Ciò che ho fotografato con la metafora dell’incidente è una delle dinamiche aziendali più disfunzionali che abbiamo riscontrato, misurato e contribuito a cambiare nelle PMI.
A – il veicolo che sopraggiunge a tutta velocità nella corsia di sorpasso, tampinando B perché si dia una mossa – è una potente metafora dell’imprenditore/imprenditrice col piede perennemente premuto sull’acceleratore. Un imprenditore/trice con uno spiccato orientamento ai risultati, che stressa il management (veicolo B) affinché li raggiunga ancora più velocemente e spinga il team (veicolo C) a fare altrettanto.
B – il veicolo che, tampinato da A, finisce addosso a C – è la metafora di quel management che, invece che gestire le emozioni, di fatto le subisce. Il/la manager che subisce l’ansia dei risultati della proprietà e, invece che gestirla con Intelligenza Emotiva, finisce con l’alimentarla a sua volta, scaricandola addosso al team, con impatti spesso disastrosi.
E C, ovvero il team?
In apparenza, C è il veicolo che sembra non avere responsabilità nell’incidente. Procede per la sua strada, e non si occupa particolarmente di quanto accade intorno a lui. Potrebbe spostarsi nella corsia più a destra, potrebbe accelerare, pur restando nel rispetto dei limiti di velocità del Codice della strada. E invece resta esattamente dov’è, assolutamente convinto di “essere nel giusto”. Portiamo allora C in azienda: C è metafora del team che ignora i segnali dell’azienda e, convinto di non avere altre opzioni, trascura i messaggi della proprietà e del management che chiedono un aumento delle performance (individuali e/o di team).
Come ti appare, adesso, la situazione riletta in chiave aziendale? La riconosci? L’hai vissuta o la stai vivendo adesso?
Cosa puoi già imparare su te stess*, dalla risposta che hai fornito tu? In chi ti sei maggiormente identificat*, e perché?
A partire dal prossimo paragrafo, scoprirai moltissimo riguardo l’importanza delle emozioni e dell’Intelligenza Emotiva, nella tua vita e, ovviamente, in azienda.
LE EMOZIONI GUIDANO LE PERSONE E LE AZIENDE (ANCHE QUANDO NON CE NE ACCORGIAMO)
La prima cosa che ho appreso ormai un bel po’ di anni fa, in Six Seconds – la più grande organizzazione globale per lo sviluppo dell’Intelligenza Emotiva – è questo concetto:
Le emozioni guidano le persone.
Le persone guidano le performance.
Non casualmente, ho scelto proprio la metafora della guida. Posto che A, B e C conoscano le regole del Codice della strada, il loro comportamento alla guida rimane, fondamentalmente, emotivo.
Egualmente, in azienda, i nostri comportamenti e le decisioni che prendiamo sono, essenzialmente, emotive. Il problema è che, quando non ne siamo pienamente consapevoli (e, nella mia esperienza, questo accade in più del 90% dei casi), semplicemente prendiamo decisioni emotive e poi le giustifichiamo col pensiero razionale
Ecco perché, nelle dinamiche altamente disfunzionali come quella dell’incidente aziendale,
- l’imprenditore/trice dichiara (nella più felice delle ipotesi) che è attent* ai bisogni dell’azienda proprio perché si occupa del fatturato e dei risultati, che però non lo soddisfano abbastanza (quella che mi sfida da sempre di più è “proprio perché ci sono io che spingo l’acceleratore, l’azienda va avanti perché altrimenti qui si addormenterebbero tutti”).
- il management dichiara che la sua è una posizione difficile, perché si trova a fare da cuscinetto tra la proprietà e il team, e che quello che fa è il modo migliore che conosce per gestire la pressione che riceve da entrambi i lati;
- il team dichiara – spesso – che sta già facendo tutto quello che gli compete fare e che non vede altra soluzione che limitarsi a fare il necessario per sopravvivere.
Vedi, queste risposte, sono risposte autentiche.
Nessuna delle affermazioni è falsa: ciascun* sta dicendo la verità.
Esattamente come, nel sondaggio, tutte le risposte sono, in qualche modo, valide. Semplicemente ce ne è una che è più efficace delle altre (“la responsabilità è di tutti e 3”).
Com’è possibile questo?
E’ possibile proprio perché le nostre “verità” e, di conseguenza le nostre decisioni e i nostri comportamenti, sono condizionate fortemente dai dati emotivi e dal modo in cui li interpretiamo.
Premesso che solo un Assessment adeguato può fornirmi tutti gli elementi per una accurata analisi di scenario, il primo aspetto che mi balza agli occhi nelle dichiarazioni dei 3 attori aziendali, riguarda proprio la difficoltà a gestire appropriatamente le emozioni – proprie e altrui – in azienda.
- In che modo l’imprenditore/trice sta gestendo la sua determinazione e il suo orientamento ai risultati? Che uso sta facendo della sua empatia? Quali altre opzioni non sta considerando?
- In che modo il management sta gestendo le emozioni, allenando la sua capacità di discernere le emozioni degli altri, dalle sue? In che modo sta considerando i bisogni della proprietà e del team, in un’ottica di equilibrio aziendale? Quali altre opzioni non sta vedendo?
- In che modo il team sta gestendo la sua frustrazione e la (de)motivazione? Cosa ne sta facendo della sua proattività e del senso di responsabilità? Quali altre opzioni non sta considerando?
L’INTELLIGENZA EMOTIVA E LA CREATIVITA’
Avrai probabilmente notato come, in ciascuna delle 3 riflessioni, ricorra la domanda “Quali altre opzioni non stai considerando?”
Infatti, uno degli aspetti più stimolanti dell’applicazione dell’IE riguarda il potenziamento (o lo sviluppo) delle abilità necessarie a prendere decisioni efficaci, generando nuove opzioni che integrano l’aspetto emozionale con quello razionale.
Queste abilità di prendere decisioni efficaci e sostenibili (cioè in linea coi valori e capaci di durare nel tempo) sono tanto più necessarie in contesti altamente sfidanti e veloci come quelli aziendali, in cui qualunque emozione non gestita appropriatamente offusca letteralmente la nostra capacità di vedere e di andare OLTRE le opzioni che già conosciamo.
Ansia, rabbia, frustrazione, paura, tristezza, delusione, sfiducia, controllo, accettazione, persino la gioia (l’elenco è infinito): se non sono riconosciute, gestite e inserite nel nostro personalissimo senso di scopo e nella nostra visione delle cose e dell’azienda, tutte, ma proprio tutte le emozioni, finiscono col trasformarsi da alleate in nemiche delle nostre performance, bloccandoci su quello che già conosciamo (o pensiamo di conoscere) e impedendoci di disegnare scenari alternativi di maggiore efficacia nella nostra vita e nella nostra azienda.
L’INTELLIGENZA EMOTIVA E LEADERSHIP
Chiedete allora alla scienza che cos’è l’intelligenza emotiva e vi risponderà che è una funzione scientificamente validata del cervello, che integra il pensiero razionale e le emozioni, per prendere decisioni efficaci.
Chiedete a Joshua Freedman – Ceo di Six Seconds – che cos’è l’intelligenza emotiva e vi dirà: “intelligenza emotiva è essere smart con le emozioni”.
Chiedete a me, Trainer e Coach di Intelligenza Emotiva, che cos’è e vi dirò che: “l’intelligenza emotiva è la chiave della Leadership Autentica e del Benessere sostenibile, in ogni contesto perché ci rende effettivamente capaci di guidare (to lead) noi stess* e gli altri a generare risultati coerenti con i nostri valori profondi e con tutto quello che siamo”.
CONCLUSIONI AL SONDAGGIO
Vuoi iniziare a applicare l’Intelligenza Emotiva su te stess* o nella situazione aziendale che stai vivendo?
Chiediti allora:
- Da che punto ho osservato i 3 veicoli/la situazione aziendale descritta…e perché ho scelto proprio quel punto?
- Quali emozioni provo, quando penso all’imprenditre/trice (A)? Quali emozioni provo quando penso al management (B)? Quali emozioni provo quando penso all’individuo/team (C)?
- In modo simile a chi, tendo a comportarmi io nella vita reale e in azienda?
E se hai risposto “tutti e 3”?
Potresti aver risposto “tutti e 3” perché hai scelto un approccio sistemico, che si può ricondurre a un’abilità specifica dell’Intelligenza Emotiva (il visioning), ed è un talento emotivo del nostro cervello.
Allora, potresti chiederti, per esempio: come migliorerebbero i miei risultati al lavoro e nelle relazioni, se al visioning abbinassi una più accurata consapevolezza delle emozioni? Quali altri risultati potrei ottenere potenziando il mio intuito e la capacità di integrare i dati emotivi con quelli razionali?
Ricorda che “Le emozioni guidano le performance. Anche le tue”.
Articolo a cura di Simona Recupito
Trainer e Coach specializzata nello sviluppo dell’Intelligenza Emotiva, accompagno Leader e Team a connettersi con le emozioni, prendere decisioni migliori e costruire relazioni equilibrate e soddisfacenti, in ottica evolutiva.
Ideatrice della Comunicazione Emotivamente Intelligente, il primo corso in Italia che applica l’IE alla comunicazione, attualmente dirigo l’area Formazione in Oltriamo®.
Credo nell'autenticità e nel diritto di ogni persona di essere liberamente ciò che sente, vuole e desidera essere.