Come applicare l’Intelligenza Emotiva in azienda per la gestione efficace delle Risorse Umane
Nel mio ultimo articolo per Leadership & Management, abbiamo affrontato il tema dell’Intelligenza Emotiva applicata alla Leadership e, dal quadro delineato, è emerso che uno degli ostacoli alla diffusione in azienda dell’Intelligenza Emotiva è stata la scarsezza di strumenti pratici necessari per l’allenamento dell’IE.
Tuttavia, oggi, grazie ai progressi compiuti dalle neuroscienze e al crescente interesse per il lato “business” dell’Intelligenza Emotiva, si sono affinati gli strumenti teorici e pratici per lo sviluppo dell’IE, sono aumentati i business case aziendali, ed è cresciuto il numero degli imprenditori, dei manager e dei Responsabili delle Risorse Umane delle PMI italiane che quotidianamente applicano l’Intelligenza Emotiva alla risoluzione dei problemi e dei conflitti più frequenti nell’ambito del People Management.
Pertanto, quello che oggi andrò oggi a fornirvi è un esempio pratico su come applicare l’Intelligenza Emotiva in azienda per rendere più efficace la gestione delle Risorse Umane.
Il caso che ho scelto di raccontarvi è reale, perché tratto da una PMI italiana che ha seguito con successo un percorso di sviluppo dell’Intelligenza Emotiva, e per la quale ho ricoperto il ruolo di Consulente Strategico e Trainer di Leadership.
Quando sono arrivata, la proprietà mi ha descritto la seguente problematica: il Responsabile Commerciale – figura chiave nel processo di lavoro aziendale – viveva da qualche mese uno stato di profonda frustrazione, dovuta al fatto che uno dei venditori – altra figura chiave per competenza ed esperienza – non ne aveva riconosciuto la Leadership. Ciò si manifestava in un conflitto irrisolto e in uno stato generale di tensione, con scontri verbali anche davanti agli altri colleghi e, cosa ancor più grave, spesso davanti ai clienti.
Il problema del mancato riconoscimento della Leadership era in realtà più esteso del singolo conflitto col venditore, in quanto anche gli altri addetti alle vendite, mostravano una generale tendenza ad “autogestirsi”, con frequenti ritardi, assenze immotivate e alibi dietro cui nascondere le scarsezza dei risultati commerciali ottenuti.
Quante volte in azienda si delinea un quadro simile? Anche se gli attori cambiano (magari il Responsabile Commerciale è Manager di un’altra Funzione o coincide con la proprietà aziendale), probabilmente converrete con me che queste siano situazioni conflittuali estremamente frequenti, soprattutto nelle PMI familiari, dove i legami personali spesso si intrecciano con i ruoli professionali.
Prima dell’inizio del percorso di sviluppo sull’Intelligenza Emotiva, la proprietà, sollecitata dal Responsabile Commerciale e messa in allarme dal crollo dei risultati della funzione commerciale, aveva provato a gestire il conflitto e a contenere il danno, mediante un approccio tradizionale (per tradizionale, intendiamo in questa sede quell’approccio che, rispetto al caso trattato, non è emotivamente intelligente).
In buona sostanza, l’azienda aveva:
Due mesi più tardi, la situazione era rimasta immutata. Qualcosa, nell’approccio della proprietà e del suo manager, era evidentemente andato storto.
Non solo, infatti, i risultati desiderati non erano stati raggiunti, ma anzi il clima in azienda si era fatto ancora più pesante e il conflitto si era inasprito davanti alla nuova gestione autoritaria.
Ma che cosa era stato sbagliato nella tentata soluzione della proprietà e del Management? Senza entrare in questa sede nel merito delle Responsabilità aziendali che avevano concorso originariamente a generare il conflitto, analizziamo ora gli errori compiuti nel tentativo di risolvere il conflitto e diradare la tensione. Per praticità espositiva e coerenza al tema, ci limitiamo ad esplicitare gli errori lampanti di chi agisce senza praticare l’Intelligenza Emotiva:
Come abbiamo affrontato la situazione applicando l’Intelligenza Emotiva?
La descrizione dell’intervento richiederebbe una trattazione a parte. Tuttavia, desidero egualmente fornirvi spunti pratici sulle soluzioni adottate:
Come è facile intuire a questo punto, il People Management senza Intelligenza Emotiva determina facilmente scelte non responsabili, non adeguatamente ponderate in relazione al loro impatto e non efficaci ai fini dei risultati desiderati.
Nella stragrande maggioranza dei casi, questo modo tradizionale di gestire le Risorse Umane comporta perdita di energia e motivazione, sprechi di tempo e danni economici.
Il Leader Umano 4.0 lo sa, e si impegna quotidianamente ad apprendere, allenare e applicare l’Intelligenza Emotiva nella Gestione delle Risorse Umane e della sua Organizzazione.
Perciò, se anche tu vuoi essere Leader in un futuro che è già arrivato, non limitarti a leggere libri sull’intelligenza emotiva…usala praticamente, nella tua vita e nella tua azienda!
A cura di: Rosanna Silenti
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