La leadership in azienda: Come svilupparla e modalità di applicazione

Essere a capo di un’azienda non è mai stato semplice, ma ai nostri giorni è sempre più complesso, soprattutto in quelle di medie/grosse dimensioni. Gli anni fatidici della crisi appena trascorsi, hanno decimato molte aziende che ormai non ci sono più, e quelle che sono riuscite a resistere, hanno dovuto rivedere necessariamente la loro organizzazione interna, razionalizzando le risorse interne in una organizzazione più “lean”.

I rapporti con i propri dipendenti sono cambiati anche perché molte organizzazioni da verticalizzate (con diversi rapporti gerarchici) si sono appiattite prendendo una forma orizzontale; per cui sono cresciuti i team di lavoro legati ad un progetto e anche i rapporti con la proprietà (nelle aziende private) o con il Top Management (nelle multinazionali), sono più diretti.

Per questi motivi anche il modo di fare il Leader si è modificato nel tempo.

Una volta essere Leader poteva essere interpretato come essere autoritario, imporre la propria mission all’intera organizzazione, i rapporti con il proprio personale dipendente erano sporadici e generalmente riservati a quelli del middle management. Le decisioni da prendere venivano discusse in una stanza, senza coinvolgere minimamente il personale dipendente che venivano a sapere le cose solo a decisione presa.

Oggi il Leader deve riuscire a costruire un insieme di valori culturali all’interno di un’azienda.

Per sviluppare una leadership a mio parere bisogna:

  • Possedere competenze e conoscenze e lavorare nel tempo per rafforzare le stesse
    Non si può pensare di essere riconosciuto Leader se per primo non si ha una profonda e accurata conoscenza del settore in cui si opera, avere una visione futura di quello che sarà il proprio settore tra 5/10 anni in un contesto globale in continua evoluzione, e rafforzando quelle che sono le proprie competenze gestionali (tenendosi costantemente aggiornato)
  • Sviluppare la sensibilità riguardo le interferenze esterne alla propria azienda e al mercato di cui si fa parte, che potrebbero in futuro indurre la propria azienda a modificare il proprio modello di business (mutamento delle politiche commerciali mondiali, monetarie, gestione dei possibili dazi tra i paesi, cambiamento dei gusti e abitudini dei consumatori o clienti).
  • Saper coinvolgere i propri collaboratori nell’affrontare percorsi di crescita complessi ma avvincenti.
  • Ascoltare le esigenze del proprio personale dipendente, tenerne conto, e a volte rivedere la prospettiva dei propri piani, affinché anch’essi si sentano tenuti in considerazione e di conseguenza si sentano parte integrante dell’intera organizzazione.
  • Comunicare in azienda in modo chiaro e inequivocabile le decisioni che si prendono, senza lasciare spazio ad interpretazioni di sorta. Non c’è peggior cosa nel creare scompiglio nelle organizzazioni aziendali, di non avere dal vertice aziendale informazioni precise sul chi fa, che cosa.
  • Creare un clima sereno e meritocratico; si può avere un’azienda competitiva creando all’interno una sana competizione che premia i più performanti, senza però alimentare invidie tra le persone che creano solo frustrazioni e scarso rendimento.
  • Essere umili e mettersi in discussione nei confronti degli altri – aspetto che non toglie autorità al Leader, anzi, viene apprezzato dai propri collaboratori a cui pervengono richieste di feedback dallo stesso .

Aspetto importante sono gli stili di Leadership legati alla situazione:

  • Persuasivo
    Convincere più persone che hanno un’altra opinione che la scelta che si vuole prendere è quella migliore sia per la propria azienda che per loro. Non tutti i capi azienda riescono ad esserlo, per poter esercitare con efficacia tale stile, bisogna innanzitutto esserne convinti veramente, e allora in questo modo si è più efficaci anche nella comunicazione della propria idea o soluzione.
  • Assertività
    In questo stile bisogna essere molto diretti. Va espresso il proprio parere e va detto in modo preciso come va fatto.
    Se si è ad una riunione con altre persone, prima si fanno esprimere le proprie opinioni e si valutano possibili punti di incontro, poi alla fine si comunica la propria decisione presa.
  • Creare un terreno comune
    Se si vuole “rompere il ghiaccio” bisogna creare un’atmosfera di partecipazione dove ci sia qualcosa in comune. Nell’eventualità sia recente la nomina a CEO dell’azienda prima concordare con i propri collaboratori ciò di cui si è d’accordo, e poi discutere di ciò che invece non lo si è.
  • Condivisione dei valori
    Esprimere chiaramente quali sono i valori che si vogliono perseguire nella propria azienda e condividerli con la propria organizzazione, facendo in modo che anch’essi li sposino.

Ritengo che i principali attributi che deve avere un Leader sono:

  • Fiducia /Credibilità – la propria organizzazione deve aver fiducia nel proprio Capo Azienda, la si crea nel tempo, pian piano, dimostrando coerenza nei propri comportamenti
  • Passione – Bisogna dimostrare di agire nel proprio lavoro con passione senza risparmiarsi
  • Vision Comune – La propria vision deve essere condivisa e perseguita dall’organizzazione
  • Creatività nel fornire soluzioni all’organizzazione
  • Disciplina Esecutiva – Una volta presa una direzione, non si cambia, e ciò che si è prefissati bisogna perseguire senza cambi di direzione repentini

Molti si potranno chiedere: ma per essere a capo di un’azienda devo necessariamente essere un Leader?

Ovviamente no, ma a questo punto sei un Capo.

La differenza tra le due figure è sostanziale in quanto il Capo impartisce direttive, mentre il Leader si comporta da “Coach “ e quindi fornisce suggerimenti , del Capo generalmente si ha timore , mentre il Leader emana passione, entusiasmo per quello che crede, e lo trasferisce ai sui collaboratori, il Capo quando parla spesso l’usa l’IO mentre il Leader dice solitamente NOI , il Capo usa le persone, mentre il Leader le fa crescere da un punto di vista professionale affidandogli incarichi e deleghe, il Capo dice “trovami la soluzione “, il Leader dice “troviamo la soluzione”.

Insomma, sono modi di porsi molto differenti, e a volte se nelle organizzazioni aziendali qualcosa non si muove come dovrebbe, bisognerebbe ognuno di noi porsi delle domande, e chiedersi se effettivamente abbiamo fatto tutto il possibile per mettere a proprio agio e motivare i nostri collaboratori.

E’ importante capire come il Leader è la persona che conosce la modalità con cui perseguire una mission, va in quella Direzione nel suo “modus operandi”, e aiuta l’intera organizzazione a raggiungere gli obiettivi prefissati. È a tutti gli effetti un “Coach” per il sui collaboratori; le sue armi non possono essere il bastone e la carota, ma devono essere sostituite con l’esempio, la fiducia, l’integrità, empatia, e la volontà.

La cosa importante è che si deve partire da una condivisione degli obiettivi di una determinata mission, e far sì che ogni persona della propria organizzazione sia portatore di una parte del progetto o di un piano, che deve essere realizzato insieme ; in questo modo come afferma in un’intervista il CEO di Intesa San Paolo Dott. Messina, si ha la possibilità di avere gente a bordo in un progetto comune con persone fortemente motivate ; più esse lo sono, tanto più si traduce in positività nei confronti dei clienti, e, questo rappresenta nella sua interezza il valore sostenibile per ogni organizzazione.

Bibliografia consigliata:

  • Leader “Impara ad essere un vero Leader in te stesso prima e nel tuo business” di Mario Linguari
  • La leadership comunicativa di Emilio Galli Zugaro e Clementina Galli Zugaro

 

A cura di: Pierluigi Zappaterra

Profilo Autore

Classe 1967, nato e residente a Milano, recentemente conseguito Diploma del Master "Executive MBA" (EMBA) del Mip-Politecnico di Milano, con cui ho coronato una formazione manageriale a 360° acquisita nel tempo, sia presso ambiti aziendali che centri di formazione manageriale per dirigenti (CFMT). Quest’anno ho raggiunto 30 anni di attività nell’ambito del Business e management in cui ho operato in svariati settori: dall’Assicurativo all’ambito del Marketing Pubblicitario, per poi passare alla vendita diretta di attrezzature per l’ufficio per una multinazionale giapponese, sino a operare nell’ambito dei servizi di noleggio delle attrezzature da cantiere nell’edilizia e industria sia in una multinazionale Franco-Americana per 16 anni in cui mi sono formato a livello manageriale ricoprendo vari ruoli sempre più crescenti (da Area Manager Nord Italia a Responsabile di Filiali Commerciali), sino a prendere in mano una Società “Start Up” nel 2008 (luogo in cui opero tutt’ora) nella funzione di Direttore Commerciale Italia avviandola e sviluppandola sia a livello commerciale che organizzativo su tutto il territorio nazionale.

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