L’appeal della Sostenibilità

La nostra produzione è “sostenibile”, il nostro sito è “sostenibile”, le nostre politiche aziendali sono “sostenibili”, i nostri fornitori sono certificati secondo standard di “sostenibilità”.

Ecco che ci rendiamo conto di come l’appeal dell’aggettivo “sostenibile” possa ‘colorare’ le politiche aziendali e, quindi, il prodotto o il servizio che commercializziamo incontrando i favori di un mercato sempre più sensibile nei confronti di prodotti in linea con alcune prassi specifiche.

Sostenibile, verde, smart, rinnovabile, ecologico, ecocompatibile e via discorrendo sono solo un esempio degli aggettivi che possono qualificare un bene o un produttore.

E’ un risultato delicato, complesso e articolato ottenuto grazie ad un mix di ingredienti non ancora percepiti in maniera completa dalle Aziende che vedono in tale percorso una sorta di complicazione della propria organizzazione che comporta un incremento dei propri costi.

Nella realtà dei fatti, tali aggettivi coniugano in vario modo il concetto di sostenibilità in ogni ambito Aziendale: tutto questo introduce la sensibilità dell’Imprenditore verso il cambiamento che non concepisce la sostenibilità come riferita unicamente al prodotto finale ma anche alle fasi attraverso cui questo è studiato, messo a punto e, infine, realizzato.

Bene, chiarito il quadro relativo al mercato di sbocco, non meno importante è il concetto di sostenibilità applicato all’Azienda. Una metodica di lavoro che, indipendentemente dal mercato finale, inquadra determinate problematiche spesso sottovalutate.

Il cambiamento introdotto dalla sostenibilità può rappresentare una vera e propria rivoluzione. Per diverse ragioni.

Attuare una politica aziendale sostenibile significa organizzare i processi produttivi in relazione alla valutazione degli impatti che si riverberano sia internamente all’azienda sia all’esterno, nei confronti dell’habitat in cui il contesto aziendale si colloca.

Si cita un esempio molto noto di sostenibilità assente o pressoché ridotta a zero, chiedendo venia per l’ovvietà: ci si riferisce ai numerosi ed infruttuosi tentativi di adottare misure capaci di ridurre l’impatto tanto obsoleto quanto dannoso del processo produttivo dell’acciaio di Taranto. L’analisi in termini di benefici ( à ricadute occupazionali e convenienza economica del tipo di processo ) rispetto alle conseguenze della rischiosità dovuta alla conduzione degli altoforni e delle relative emissioni ( à alto tasso di mortalità nella popolazione per incidenti gravi e per danni alla salute ) comporta la riconversione del tipo di processo in altri più moderni e “sostenibili”. L’impossibilità di ricorrere a soluzioni “sostenibili” non è pregiudicata dall’assenza delle soluzioni tecniche adottabili ma da altri fattori su cui non ci si sofferma. Tuttavia preme ribadire che il processo di fonderia “sostenibile” è attuabile.

Un altro caso di ricorso a soluzioni sostenibili può essere rappresentato dalle scelte di un’Azienda che si trovi a dover ottimizzare la produzione di energia frigorifera. Dopo un’analisi tecnico-economica, le scelte verteranno sulla dismissione degli impianti non più performanti e/o con caratteristiche tecniche inadeguate (ad es. compressori a bassi C.O.P.). La scelta di sostituire i compressori sarà dettata dalla necessità di disporre di una migliore resa oltre che di un ottimizzazione dei flussi economici conseguenti al costo energetico: i risparmi conseguibili grazie alla riduzione del costo energetico si riverbereranno sul costo di produzione in ragione dell’intensità di utilizzo di tale vettore energetico. I tempi di ammortamento dell’investimento potranno essere assai interessanti quanto più alto risulta il fattore di utilizzo degli impianti e, conseguentemente, quanti più alti sono i consumi.

Altra casistica include il cambiamento di combustibile: molte aziende sono ancora alimentate con combustibili come il gasolio, il GPL e non con Gas Naturale. I mutamenti si avranno anche in conseguenza della riduzione degli stoccaggi, in quanto gasolio e GPL vengono stoccati e pagati prima dell’utilizzo mentre il Gas Naturale viene pagato a consuntivo ed è più conveniente dal punto di vista emissivo.

Un ulteriore esempio è la verifica del contestuale impiego di energia termica e di energia elettrica: il ricorso alla cogenerazione è spesso un cambiamento in termini di sostenibilità che proietta l’Azienda in una nuova dimensione svincolandola dall’approvvigionamento di energia elettrica dalla rete attraverso l’autoproduzione. Infatti si tenga a mente che l’energia elettrica prelevata dalla rete giunge all’utente finale perdendo circa il 60% dell’energia prodotta in Centrale a causa delle perdite di generazione, trasformazione (in ambo i sensi) da Bassa a Media, Alta, Altissima Tensione e al trasporto su rete. La cogenerazione elettrica e termica consente, alle Aziende che hanno i requisiti per implementarla, di conseguire risparmi di tutto rispetto con tempi di ammortamento degli investimenti inversamente proporzionali all’intensità di utilizzo dell’energia oltre che l’accesso ad interessanti aspetti tariffari incentivanti per il tramite delle E.S.Co. (energy service company).

Da ultimo ma non per ultimo, il ricorso alle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) completa la rassegna sulla sostenibilità energetica. Un maggior utilizzo delle FER in relazione alle esigenze dell’Azienda, in un’ottica di Grid Parity, consente oggigiorno investimenti molto interessanti che ripagano le Aziende in termini di ridotti tempi di ritorno sugli investimenti compiuti oltre che di maggior autonomia.

Il riferimento alla sostenibilità, tuttavia, non riguarda il solo aspetto energetico in quanto anche altri ambiti quali quello costruttivo (isolamento, materiali speciali, tecniche di ventilazione delle aree lavorative, impianti speciali per l’illuminazione, etc.) che influenzano in modo significativo i costi di gestione nonché l’organizzazione più in generale.

Per concludere non si può non sottolineare l’importanza dell’analisi di sostenibilità dei processi produttivi: gli aspetti legati alle emissioni, all’impiego di materiali eco-compatibili sono determinanti per poter caratterizzare la filiera produttiva interna onde consentire la classificazione dell’Azienda con riferimento alla sostenibilità.

La sostenibilità si presenta dunque come una sfida decisiva e tutt’altro che classificazione di semplice tendenza, in quanto coinvolge numerosi ambiti aziendali e determina cambiamenti di forte impatto a tutti i livelli (procedure e costi di investimento).

Le Aziende che investono in termini di sostenibilità si proiettano su percorsi in linea con l’evoluzione seguita a livello internazionale, in maniera crescente. Un non trascurabile cambiamento del contesto operativo che riflette all’esterno un’immagine aziendale diversa e maggiormente moderna…e non solo…

A cura di: Antonio Achille

Profilo Autore

Nato a Bari il 28 aprile 1960, ingegnere Meccanico, da ventotto anni si occupa di servizi di consulenza operando nei settore industriale, nel settore delle costruzioni civili e dell’industria energetica. E’ stato responsabile di progetto, ufficio tecnico impianti nonché di responsabile della produzione in DIAMEC srl, Bari, settore Automotive.

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