L’applicazione della digitalizzazione e robotizzazione industriale: modalità e problematiche da affrontare
Ormai ai giorni nostri, se si vuole apportare innovazione nella propria azienda, non si può fare a meno di integrare processi e attività verso la digitalizzazione e robotizzazione industriale. All’estero tali processi sono stati avviati da qualche anno, mentre noi in Italia, stiamo iniziando lentamente ad integrare tali applicazioni con difficoltà, soprattutto per resistenze interne alle aziende da parte dei dipendenti, e resistenze esterne, che a livello sociale, vedono la cosa come un’opportunità per l’azienda a scapito dei posti di lavoro che verrebbero soppiantati dai robot nelle catene produttive.
Secondo il mio punto di vista, quando si prende la decisione di integrare tali processi nella propria organizzazione aziendale, bisogna innanzitutto preparare e formare il proprio personale nella maniera adeguata.
Nel caso di un’azienda produttiva, è ormai una tappa obbligata per poter aumentare la propria capacità produttiva e ridurre il “time to market”, soprattutto se si vuole esportare all’estero una quantità di prodotti elevati, che il mercato di destinazione richiede a livello di domanda, e competere quindi, ad armi pari, con gli altri paesi esteri che si sono già attrezzati da tempo .
La globalizzazione ha portato l’esigenza di produrre il proprio prodotto al miglior prezzo, in quantità spesso elevate, nel minor tempo possibile.
I nostri operai che lavorano nelle catene di montaggio, nel manifatturiero, dovranno cambiare tipologia di lavoro all’interno delle proprie aziende, usare meno le mani e di più “la testa”, trasformandosi in tecnici addetti al controllo delle macchine.
Queste figure devono essere perciò formate per tempo, prima di apportare i cambiamenti in produzione; e, da parte del management ci deve essere lo sforzo per far capire ai dipendenti che queste trasformazioni in azienda non vengono realizzate per eliminare posti di lavoro, ma per aumentare la competitività dell’azienda, valorizzando anche le loro figure in una creazione di maggior valore per l’azienda e per se stessi.
Quando ci sono dei cambiamenti da apportare in azienda, la prima cosa richiesta al vertice aziendale è quella di essere molto chiari nella comunicazione ai propri dipendenti, evidenziando le minacce se si proseguisse nello stesso modo in futuro, e, invece quali potrebbero essere le grandi opportunità da cogliere se si procedesse nel nuovo percorso da intraprendere, facendo leva soprattutto sul tornaconto che avrebbe l’operaio, il dipendente stesso, sia a livello personale, con una qualità del lavoro migliore, un accrescimento culturale formativo, e di riflesso, una maggiore retribuzione, legata alla maggiore produttività ottenuta.
Nelle aziende produttive, perciò, integrare la digitalizzazione e robotizzazione industriale non è principalmente un problema “tecnologico” e di investimento, ma sociale. Se si riesce quindi ad avere il proprio personale coinvolto in tale progetto, allora sì che l’azienda interessata partirà in modo deciso verso i sui obiettivi strategici, e velocemente riuscirà ad implementare tutti i processi necessari nei tempi opportuni.
Un po’ più semplice è implementare la digitalizzazione nelle aziende commerciali e di servizi.
In queste tipologie di aziende, tale processo si sta integrando più velocemente in base anche al settore merceologico, soprattutto per quanto riguarda la creazione di piattaforme E-Commerce che ormai molte aziende stanno adottando all’interno dei propri siti web, in cui vendono on-line i propri prodotti che commercializzano; altre, più evolute, hanno creato delle APP dove il proprio cliente può ordinare dal proprio smartphone ciò di cui necessita in mobilità e ricevere quanto ordinato comodamente a casa: maggior sviluppo sicuramente nell’ambito dell’editoria, del food, e nel tecnologico.
Per quanto riguarda l’E-Commerce, l’aspetto a cui bisogna però fare molta attenzione è quello inerente alla logistica, operations e “time to market”. In questa tipologia di vendita, bisogna essere pronti a ricevere tanti piccoli ordini, e più si ha un numero elevato di prodotti da vendere, maggiore è la complessità organizzativa da affrontare.
Il cliente E-Commerce vuole il prodotto che compra al miglior prezzo, nel minor tempo possibile. È di primaria importanza stringere accordi commerciali con corrieri efficienti che garantiscono la consegna entro 24/48 ore in base alla distanza sia che si consegni in Italia che all’estero almeno in ambito europeo.
All’interno della propria azienda, l’ambito “operations” è determinante per il buon esito del business sia nel caso di una piccola che di una medio-grossa impresa; bisogna avere le persone giuste, nel posto giusto.
La stragrande maggioranza delle aziende che hanno implementato tale modalità di vendita, devono parallelamente servire sia i clienti tradizionali che ordinano nella classica modalità e spesso ubicati nella zona, che quelli on line. L’accavallamento degli ordini e le relative spedizioni spesso, se non ben coordinate tra loro, creano dei “colli di bottiglia” che causano inevitabilmente ritardi nelle consegne, causando disservizi al cliente che non si vede recapitare la merce nella data comunicata nella conferma d’ordine da parte dell’impresa.
Pertanto, prima di decidere di implementare una piattaforma E-Commerce, bisogna valutare molto bene com’è la propria attuale organizzazione, il numero di persone che andrebbero coinvolte, eventuali persone da assumere, fare una previsione finanziaria di “cash flow” aggiuntivo che si potrebbe generare, rispetto ai costi che si dovrebbero sostenere sia per l’avviamento, che per la gestione delle “operations”, e solo dopo un’analisi accurata, se i dati raccolti sono positivi , si può partire quindi con il progetto.
Altro aspetto che può portare innovazione ditale in azienda è nell’ambito gestionale vero e proprio. Ormai tutte le aziende utilizzano programmi gestionali spesso ancora troppo “amministrativi” , mentre la vera innovazione che sempre di più le aziende, soprattutto quelle più strutturate stanno adottando, è quella di avere un gestionale che comprenda e coinvolga tutte le aree funzionali dell’azienda (amministrativo ,commerciale, produzione, operations, supply chain) con interscambio di informazioni tra le varie aree. In questo caso, quando si prende tale decisione, bisogna tenere conto che si cambia il modo di lavorare di tutti, anche in questo caso, (come nelle aziende produttrici nello sviluppo digitale e robotica precedentemente descritto), si possono creare forti resistenze da parte del personale dipendente, perché si cambiano le loro abitudini, il loro modo di lavorare.
Per il management invece è molto importante avere un “cruscotto” di osservazione di tutto il processo aziendale sino all’ottenimento dell’output, e accorgersi dove si creano i “gap” da risolvere che rallentano l’organizzazione creando inefficienze, costi aggiuntivi che riducono l’utile aziendale.
Mi è capitato di vedere che diverse aziende di medie dimensioni, giustamente, partono proprio dall’aspetto gestionale, per iniziare il loro processo di innovazione. Anche in questo caso è importante la comunicazione ben chiara ai dipendenti da parte dei vertici aziendali su dove si vuole andare e quali vantaggi si avranno, e formare adeguatamente il personale, che in ogni area funzionale sarà costretto a cambiare il proprio modo di lavorare e imparare a condividere dati e informazioni con i propri colleghi.
In conclusione, qualsiasi sia la tipologia di azienda l’implementazione digitale, e nelle aziende produttiva quella robotica (“intelligenza artificiale”), bisogna fare prima un’accurata analisi dell’”AS IS” organizzativa, analizzare da un punto di vista finanziario quanto comporterà in termini di costi sia formativi che applicativi, e, parallelamente una previsione di ricavi aggiuntivi che ne deriveranno (suggerisco anche di osservare ciò che hanno già fatto i propri concorrenti e che incrementi di quota di mercato hanno ottenuto). Ricordatevi, però, che non sempre i clienti percepiscono un maggior valore del bene prodotto o servizio offerto, derivante dall’attuazione da parte dell’azienda di processi digitali interni, è soprattutto l’azienda che ne percepirà il valore vedendo tutte le sue aree funzionali operare più fluidamente e di conseguenza i suoi utili aumentare.
Bibliografia consigliata:
- La fabbrica digitale: Guida all’industria 4.0 di Michele Rossi
- Intelligenza artificiale e soft computing: Applicazioni pratiche per aziende e professionisti di Lorenzo Schiavina e Giancarlo Butti
- Vendere On Line 5.0 – Realizzare un e-commerce vincente – di Alessandro Stocco
A cura di: Pierluigi Zappaterra
Classe 1967, nato e residente a Milano, recentemente conseguito Diploma del Master "Executive MBA" (EMBA) del Mip-Politecnico di Milano, con cui ho coronato una formazione manageriale a 360° acquisita nel tempo, sia presso ambiti aziendali che centri di formazione manageriale per dirigenti (CFMT). Quest’anno ho raggiunto 30 anni di attività nell’ambito del Business e management in cui ho operato in svariati settori: dall’Assicurativo all’ambito del Marketing Pubblicitario, per poi passare alla vendita diretta di attrezzature per l’ufficio per una multinazionale giapponese, sino a operare nell’ambito dei servizi di noleggio delle attrezzature da cantiere nell’edilizia e industria sia in una multinazionale Franco-Americana per 16 anni in cui mi sono formato a livello manageriale ricoprendo vari ruoli sempre più crescenti (da Area Manager Nord Italia a Responsabile di Filiali Commerciali), sino a prendere in mano una Società “Start Up” nel 2008 (luogo in cui opero tutt’ora) nella funzione di Direttore Commerciale Italia avviandola e sviluppandola sia a livello commerciale che organizzativo su tutto il territorio nazionale.