Le 6 competenze decisive per impattare dal 2023 in avanti

“La più’ grande competenza di oggi è sapersi adattare a un mondo che cambia rapidamente”

È Darwin a dirlo a gran voce col suo concetto evolutivo. “Survival of the fittest”, cioè la sopravvivenza di quelli che si adattano meglio al contesto, diventandone padroni, grazie all’integrazione di ciò che è nuovo, quanto ostile, alla vita precedente.

In un mondo volatile, incerto, complesso e ambiguo, solo chi è capace a prosperare nel caos può dirsi pronto al futuro e alla sua tremenda meraviglia.

Adattarsi vuol dire collegarsi a qualcosa, mediante la propria trasformazione. Nessuno può prescindere dal cambiamento se vuole trovarsi bene in una nuova situazione!

Tornando a Darwin, che di V.U.C.A. pareva proprio intendersene, l’adattamento è quel processo inconscio mediante il quale possiamo evolvere dal nostro stato di disagio circa l’ambiente e le persone, per trovarsi a proprio agio attraverso alcuni accorgimenti.

Nel libro dei morti egizi – precisamente nel papiro di Torino – è espressamente detto che il defunto deve rettificarsi, aggiustarsi, cioè rendersi giusto per la nuova vita. Ciò significa, dimenticare le abitudini disfunzionali per il nuovo mondo, al fine di sostituirle con altre conformi quanto vitali. Le abitudini creano il mindset e di conseguenza modificano la qualità della vita delle persone. Chi è in grado di controllarle, può riprogrammarsi acquisendo addirittura nuove competenze vantaggiose per rifiorire nella terra del caos.

Presupponendo il tuo virtuosismo, ossia la tua capacità di addestrare le abitudini per cambiare il tuo approccio al contesto, è nostra intenzione concentrarci sulle 6 competenze decisive per impattare dal 2023 in avanti.

Eh sì, perché in questo nuovo anno, il caos è percepibile a livello epidermico; perciò, è necessario essere dotati del nuovo quanto potente skill-set che andiamo a descrivere.

Innanzitutto, è necessario averle tutte per avere un impatto significativo; quindi, proviamo ad immaginarle come una sola grande competenza, un puzzle dai mille colori e sfumature, composto da 6 tessere interconnesse.

Ogni tessera rappresenta una skill, indispensabile per sopravvivere con “empowerment” in quest’anno 2023 che cambia continuamente e rapidamente.

Quali sono queste 6 competenze?

  1. Audacia
  2. Temperanza
  3. Metodo
  4. Gestione delle energie
  5. Presenza
  6. Felicità

Approfondiamole ora, una per una, attraverso il seguente modo schematico:

  • Cosa significa quella competenza?
  • Perché è importante?
  • Come puoi allenarla?

1 – AUDACIA

Cosa significa “audacia”?

Là fuori c’è una giungla piena di predatori, bracconieri, iene, avvoltoi e sciacalli.

Se vogliamo vivere bene o meglio super-vivere, dobbiamo imparare a combattere ognuno di loro, trovando nuove strategie, uscendo fuori dalle logiche del “ho sempre fatto così” e dalla comfort zone. Certamente, possiamo anche optare per trasformarci in “spazzini della savana” che aspettano pazientemente di cibarsi delle carcasse cacciate da altri, ma a che pro?

Nella giungla del 2023, in palio non ci sarà la vita, ma certamente ci potranno essere un contratto di lavoro, la stabilità, l’auto-realizzazione, la possibilità di fare ciò che fa star bene.

Ed ecco che l’audacia, il coraggio di agire è nettamente da preferire nei momenti di incertezza, piuttosto che aspettare gli eventi, al fine di approfittarne.

In un mondo che valuta gli effetti più che le intenzioni, è super necessario muoversi con coraggio verso ciò che si crede vero, in maniera autentica quanto ego-sintonica.

Perché è importante?

Agire, uscire allo scoperto, per guardare cosa c’è fuori e magari scoprire che c’è molto di più che possiamo fare. Cambiare noi stessi per diventare chi siamo intimamente, necessita di una grande dose di audacia, ma è l’unica via che permette di fronteggiare la mancanza di scopo quanto la perdita di motivazione di fronte ad una situazione incerta e difficile da addomesticare.

Attenzione: essere audaci non vuol dire combattere i predatori o affrontare cambiamenti come dei “cavalieri senza macchia e senza paura”.

Piuttosto, significa avere ben presenti rischi e pericoli; comprendere i propri punti di forza e di debolezza e, basandosi sulla conoscenza di sé, procedere nonostante la paura per il terreno cedevole intravisto.

Per fare ciò, bisogna saper organizzare, pianificare, valutare, esplorare, analizzare, capire se, quando e come agire. È necessario anche percepire quando è il caso di chiedere aiuto.

Perché, l’audacia da sola non basta!

Come puoi allenare questa competenza?

Leggendo storie di autentico coraggio, documentandoti, creando relazioni (offline e online), confrontandoti con i tuoi modelli, concedendoti di essere curioso, sempre e comunque.

2 – TEMPERANZA

Cosa significa “temperanza”?

La temperanza è la virtù della moderazione, dell’auto-regolazione, del non lasciarsi trasportare dall’istinto, pur rimanendo in grado di emozionare ed emozionarsi.

Si tratta della capacità di ascoltare e ascoltarsi, a un livello più profondo e intimo – quello delle passioni – capendo quando e come perdonare, piuttosto che lasciarsi andare o fermarsi per prudenza. Temperanza significa anche saper esaltare i propri punti di forza con umiltà e morigeratezza.

I soliti nemici della giungla cercheranno di tirare fuori il peggio di noi, per portarci ad esplodere in reazioni fuori controllo che possono portare all’auto-esclusione dal nuovo contesto di sviluppo.

Perché è importante?

Potremmo anche riuscire a soffocare i nostri istinti, ma inevitabilmente finiremmo per sfogarci sui social, magari insultando, minacciando o denigrando le persone per la sorte da sopportare. Spesso scarichiamo la nostra ira verso vittime inconsapevoli, invece di farlo sui diretti interessati (che pensandoci bene potremmo anche essere proprio noi). Quando non riusciamo a esercitare l’auto-regolazione, senza riflettere rispondiamo di istinto e poi, il più delle volte, ci auto-flagelliamo a oltranza per non essere stati zitti o non aver “contato fino a 100”!

È lì invece che la competenza della temperanza ci può portare a capire quale confine non dobbiamo oltrepassare, come dobbiamo o non dobbiamo reagire; perché è così importante riuscire a non scendere a compromessi con le provocazioni! La temperanza ci insegna anche quando e come perdonare l’altro con cui dobbiamo, magari per forza, interagire e collaborare.

Come puoi allenare questa competenza?

Con 2 semplici strategie S.O.S. da seguire:

  • a livello di autoregolazione: prima di scrivere, rispondere, reagire a provocazioni, prova a sostituire il “contare fino a 100” (che è dimostrato servire a ben poco se non a prendere tempo) con il fermarti a rispondere a enigmi più complessi per cui devi proprio impegnarti per trovare la soluzione.
    O…hai mai giocato a “nomi di cose, persone, città con la lettera…A?” Ecco anche questo semplice e divertente esercizio può aiutarti in quei momenti.
  • a livello di umiltà: scrivi una lista di tutti i tuoi limiti/punti di debolezza e parallelamente di tutte le tue potenzialità/punti di forza. Sui primi ci lavorerai per migliorarli, sui secondi per potenziarli e raccontarli con grande orgoglio, suddividendoli in: area delle relazioni – area del rapporto con te stesso – area del lavoro.

3- METODO

Cosa significa “Avere metodo”?

Significa fermarsi a “creare una struttura”, anche solo mentale, prima di passare all’azione.

Significa approcciarsi ad ogni “cosa da fare” con un mix di “visione di insieme” e “scomposizione in fasi”.

Un po’ come quando prepariamo una cena:

  • il menù sarà la visione d’insieme;
  • il lavoro da fare per preparare la tavola, e ogni singola portata, sarà la scomposizione in fasi.

Perché è importante?

Stiamo passando dal paradigma del “lavoro ad ore” al “lavoro per obiettivi”.

Lavorare in modalità smart working richiede capacità di auto-organizzarsi molto più che in passato.

Da chi lavora non ci si aspetta più solo l’esecuzione di compiti, ma un contributo più alto anche nella decisione di cosa fare, quando e come.

Avere metodo, tra le tante cose, ci permette di:

  • Organizzare attività e tempo in modo da massimizzare l’efficacia del proprio lavoro;
  • Pianificare progetti a lungo termine, monitorandone l’andamento e i risultati;
  • Acquisire nuove competenze.

Come puoi allenare questa competenza?

Vediamo alcuni esempi di campi di applicazione:

  • Gestione del Tempo: invece di far riempire la nostra agenda dalle richieste e gli input esterni, pianifichiamo in anticipo tempo da dedicare alle attività a maggior valore aggiunto.
  • Gestione delle Attività: creiamo modelli, linee guida e checklist per le attività frequenti.
  • Progetti a lungo termine: scomponiamo il lungo progetto in fasi, inseriamo da subito date per monitoraggio lungo il percorso.

4 – GESTIONE DELLE ENERGIE

Cosa significa “Gestione delle energie”?

Significa monitorare il proprio livello di energia, definendo routines abilitanti che sostengano il nostro percorso.

Siamo tutti abituati a controllare il livello di carica dei nostri smartphone, prima di attaccarli alla corrente, vero? Basterà fare lo stesso con le nostre energie.

Perché è importante?

In un mondo che cambia rapidamente, restare al passo con i tempi richiede “il pieno di energie”.

Avere la giusta consapevolezza per “ascoltarsi” e scegliere comportamenti abilitanti può prevenire errori e crisi.

Come puoi allenare questa competenza?

Alcuni suggerimenti per riempire i serbatoi delle nostre energie:

  • Energia Fisica. Sonno, alimentazione sana ed esercizio fisico sono alcune delle attività che sostengono l’energia fisica. Inseriamole nella nostra routine.
  • Energia Emozionale. Ripensare alla giornata appena trascorsa per evidenziare “cosa è andato bene” è una pratica veloce e potente per ricaricare questo “serbatoio”.
  • Energia Mentale. Teniamo in allenamento la nostra mente con la lettura e l’apprendimento di nuove competenze. Allenarsi a momenti di focus ininterrotto e pause ci ricarica. Pianifichiamo pause e periodi in cui “staccare la spina” dalla sfera lavorativa.
  • Energia Spirituale. Attività che sono in linea con il nostro perché alimentano questa energia.

Anche se non sempre il nostro lavoro è allineato al nostro perché, possiamo sempre creare piccole e grandi occasioni per agire seguendo il nostro scopo!

4 – PRESENZA

Cosa significa “presenza”

“Mentre parliamo il tempo invidioso sarà già fuggito. Cogli la luce, sperando il meno possibile nel domani”…

Quello che hai appena letto è il tanto famigerato Carpe diem che Orazio ha descritto nelle sue Odi in latino: “Dum loquimur fugerit invida aetas: CARPE DIEM, quam minimum credula postero”

Ora, “carpe” è un imperativo e significa “prendi tu”.

“Diem” viene di solito tradotto con “attimo”, ma ciò non aiuta a capire la competenza della presenza che stiamo per andare a descrivere nello specifico.

Attimo significa respiro – atmos – da cui, per esempio, l’atmosfera che è fatta d’aria.
Dies, diversamente significa giorno, ma anche luce, illuminazione.

Perché è importante?

La capacità della presenza è quindi il saper cogliere la luce del futuro attraverso l’intelletto. Esso si estende oltre i 6 sensi (il sesto è la mente) ed è in grado di percepire ciò che c’è ma non si vede, di quella natura naturans, piena di potenzialità, che descrive Spinoza.

Per visualizzarne l’effetto, basti pensare a quando sentiamo di capire tutto immediatamente circa una persona… Facendoci caso, ciò accade solo quando siamo presenti e non distratti da incombenze e problemi.

Inoltre, è importante focalizzare sulla parte meno nota della frase di Orazio “quam minimum credula postero”, vale a dire “sperando il meno possibile nel domani”.
Presenza significa sostituire la speranza passiva con la credenza attiva nelle proprie capacità, così come nella presa di responsabilità circa le conseguenze.

Come puoi allenare questa competenza?

  • Scrivi tutte le incombenze allocandole ad un preciso slot. Ciò che non può essere tempificato è da annotare a parte o da eliminare subito. In questo modo potrai dimenticarti della pressione e concentrarti sul flusso dato dal tuo equilibrio psico-fisico.
  • Annota quando percepisci presenza e prova a ricostruire il contesto oltre allo stato psico-fisico che ti ha portato ad averla.
  • Circondati di persone presenti, non radicate nel passato quanto malamente proiettate in un futuro spaventoso.

6 – FELICITÀ

Cosa significa “felicità”

La felicità è un senso come il tatto o l’udito. Essa è effimera e svanisce come neve al sole appena la si riscaldi con la propria consapevolezza. Non è una meta, ma il viaggio per arrivare al sé; la si può trovare nelle stazioni di risalita verso le più alte vette umane. Non importa avere tutto per raggiungerla, quanto piuttosto una visione percepita corporalmente circa il futuro. La felicità è il sabato del villaggio di Leopardi…

“Or la squilla dà segno
Della festa che viene;
Ed a quel suon diresti
Che il cor si riconforta.”

Felicità semanticamente equivale a festa… La parola “Fos”, luce, le popola entrambi di significato. Essere felice, significa vedere luminosamente il futuro, indipendentemente dalle ombre del passato e dalla nebbia del presente.

Perché è importante?

La felicità è il presupposto per impattare nel 2023 perché è la materia di cui si compone la creatività esplosiva e differenziante. La felicità è pressione a produrre bellezza: il suo contrario, infatti, è la depressione statica di chi non conclude niente di buono.

Come puoi allenare questa competenza?

  • Cantando e ballando simultaneamente; facendo sport dove la mente si perde per la fatica; dedicandoti a chi ami in maniera totale.
  • Imparando a non parlare mai della tua felicità ad alcuno: solo con le tue azioni potrai manifestarla, pena vederla diminuita o annullata momentaneamente.

Ricapitolando, le 6 competenze ti saranno utili per vincere – con la spada nel fodero – la battaglia col futuro, diventando una persona completa e preparata. Averle nel tuo skill-set ti renderà sveglio, cioè proattivamente pronto ad affrontare ciò che verrà, come se fosse un ladro di notte.

Bibliografia:

  • Luca Stanchieri – “Scopri le tue potenzialità e libera il tuo talento con il coaching umanistico”
  • Lucio Zanca – “Welcome to the Jungle”
  • Spencer Johnson – “Chi ha spostato il mio formaggio? Cambiare se stessi in un mondo che cambia”
  • Pensieri lenti e veloci – Daniel Kahneman
  • Il potere delle abitudini – Charles Duhigg
  • Niente teste di cazzo – James Kerr
  • La Psicocibernetica – Maxwell Maltz
  • Il significato della felicità – Alan Watts
  • Ferrini Marco – Il ruolo della volontà
  • The Power of Full Engagement- Tony Schwartz

 

Articolo a cura di Rovena Bronzi, Simona Bargiacchi e Dario Ramerini

Profilo Autore

Job coach umanista e consulente di orientamento professionale, con una laurea in psicologia del lavoro e un titolo di assistente del personale acquisito alla Lugano Business School. Si occupa di accompagnare, formare e guidare nella ricerca attiva di un nuovo lavoro, nell’orientamento e cambiamento professionale, nella ricerca di una propria autorealizzazione (work life balance) in quelle che sono le 3 sfere più importanti del coaching umanistico: il rapporto con noi stessi, il rapporto con gli altri e il rapporto con il fare.

Profilo Autore

Responsabile della comunicazione interna & rapporti con le Università per una multinazionale del settore chimico. Dopo una laurea in ingegneria, ha seguito percorsi di studio per acquisire le competenze gestionali, comunicative e relazionali necessarie per un’evoluzione di carriera nell’area risorse umane. Oggi si occupa principalmente di comunicazione interna, employer branding, relazioni con Università e benessere delle persone (da poco certificata Chief Happiness Officer).

Profilo Autore

Lo Stilista delle parole, specializzato in comunicazione ed espressamente in persuasione etica per la negoziazione. Autore del libro “Il Perfetto recupera crediti” recensito con intervista da RTL 102.5 e Money.it, si occupa di formazione per la vendita, di creazione di testi attrattivi e di progettazione di loghi profondamente espressivi circa la visione ed i valori del brand. È anche coautore de “Il Cerimoniale della vendita”, “L’Emergenza della vendita” e “Creativita”. Quest’ultimo testo descrive il viaggio avventuroso alla scoperta del talento, attraverso la conoscenza di se stessi in sette specialissime tappe significative.

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