le Soft Skills 4.0

“Le Soft Skills sono l’insieme di capacità emotive, relazionali e cognitive che permettono di affrontare in maniera ottimale ed efficace le richieste dell’ambiente esterno e interno.” 1 Questa è la definizione ad oggi che prediligo, poiché nella maggior parte di quelle che trovo in giro vi è contenuto il fatto che queste sarebbero “competenze innate” , cosa che non mi trova d’accordo.

Innanzitutto oggi è stato ampiamente dimostrato che di innato abbiamo ben poco, la stessa epigenetica racconta scientificamente come anche il DNA (o hardware innato) ha appunto un ruolo marginale rispetto al Software, cioè a tutto quel sistema dinamico di sintesi proteica che permette al DNA di esplicarsi in un certo modo piuttosto che in un altro, in virtù dell’interazione con l’ambiente. Ecco per le Soft Skills vale a stessa cosa, sono competenze che possiamo o no sviluppare, possiamo o no utilizzare, ma sempre in virtù delle richieste dell’ambiente e delle attitudini del soggetto. Ma sarò più chiara, facendo un passo indietro.

Noi siamo “esseri sociali”2, significa che tutti i comportamenti che sin dalla nostra venuta al mondo, mettiamo in atto, sono votati a creare rete e interazione con l’altro.

Nello specifico, siamo l’unico essere vivente a non avere istinti, quel che noi abbiamo sono riflessi (ad esempio il riflesso prensile e il sorriso: i primi due riflessi del neonato che presuppongono appunto la ricerca dell’interazione con l’altro) e il riflesso ha un che di Spontaneo. La spontaneità è un concetto fondamentale a mio avviso, che va qui introdotto, concettualizzata molto bene da Moreno (inventore dello Psicodramma); è quella competenza unicamente umana che si esplica nell’azione originale svolta da un soggetto e che trova nel feedback dell’ambiente conferma o disdetta. Ognuno di noi è più o meno dotato di questa competenza, molto dipende dal grado di risorse energetiche che l’individuo possiede, certo è, che, più una persona vive un contesto salubre di vita (sia lavorativa che privata) più avrà risorse da impiegare nella propria spontaneità.

Già iniziamo a delineare perché è importante il benessere del proprio ambiente di lavoro per sviluppare spontaneità; le Soft Skills cosa sono allora? Sono le strategie con cui noi creiamo rete, sia nel mondo del lavoro, sia nella realtà sociale e sono quindi i modi attraverso cui, grazie alla rete, performiamo al meglio.

Facciamo un elenco veloce di quali siano le principali Soft Skills oggi richieste nel mondo del lavoro aggiungendo le soft Skills 4.0, ovvero quelle che con l’accesso al mondo virtuale anche del lavoro, cominciano ad essere richieste.

Ebbene certamente la prima ad essere menzionata è il Problem Solving: la capacità di risolvere problemi in modo efficace e veloce; Pensiero critico e Creatività che metto assieme perché sono due procedimenti a mio avviso di uno stesso fenomeno, il primo permette di osservare le cose mettendole in discussione, la seconda permette poi di creare una visione nuova delle stesse; Intelligenza emotiva e Capacità decisionale che associo perché la prima, da non confondere con l’empatia, si basa sul saper riconoscere non solo le emozioni degli altri ma anche le proprie e la seconda è possibile sulla base di una abile padronanza delle proprie emozioni; Orientamento al servizio e Flessibilità la prima è l’importante competenza di aver attenzione per le altre persone e la seconda ne è la diretta conseguenza. Vedete bene come siano tutte collegate, e vi si possono fare infiniti abbinamenti, ma aggiungiamo le nuove Soft Skills adeguate al mondo virtuale: Cognitive Load Management (capacità di filtrare e informazioni in modo da selezionare le più importanti); Cross-Cultural Competency (Capacità di esercitarsi in diversi contesti culturali); Design Mindset (sviluppare compiti attraverso l’innovazione, trovare soluzioni innovative,

sperimentare ponendo sempre al centro le persone); Collaborazione Virtuale (essere in grado, anche all’interno di un team virtuale di creare engagement e motivazione).; a queste aggiungo quella da me codificata ovvero la capacità di Verbalizzare le emozioni (ovvero il saper raccontare cosa si sta provando, cosa importantissima quando si è dinanzi ad uno schermo ove si perde quasi tutto il linguaggio non verbale. Questo è ciò che insegno nelle mie formazioni all’interno o all’esterno delle aziende.

Per ulteriori approfondimenti potete contattarmi ad agnesescappini@libero.it

Note

1Definizione di Agnese Scappini, evento Confapi Venezia, 29-09-2021: “Competere per il futuro. Il valore della persona e delle sue competenze per il mercato del lavoro.”

2Aristotele, Politica,I, 2, (1252b-1263a)

 

Articolo a cura di Agnese Scappini

Profilo Autore

Psicologa del lavoro e dei contesti, Dottoressa in Filosofia ed Etica delle relazioni umane. Specializzanda in psicoterapia psicoanalitica. Scrittrice.
Per contattarmi agnesescappini@libero.it o www.agnesescappini.it

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