Leadership e pandemia: consigli e strategie per sostenere i propri collaboratori

Tempi duri per chi dirige un’impresa, non importa che sia grande o piccola.

E non importa neanche se siamo stati dei buoni o cattivi leader fino a ieri: la crisi di oggi ci chiede di reinventare il nostro ruolo, mentre clienti e dipendenti ci guardano in cerca di una guida.

E noi per primi vorremmo averne una.

Purtroppo non esiste un manuale intitolato “Il leader perfetto nella pandemia”, ma ci sono alcune cose che possiamo fare per gestire al meglio la situazione.

“Keep calm”: il Coronavirus rende tutti più ansiosi e stressati. Abbiamo il dovere di trasmettere un senso di calma, il che non significa che non ci siano problemi: significa che abbiamo le capacità e le competenze per affrontarli.

È altrettanto importante essere onesti: dire la verità ci rende degni della fiducia delle persone anche se a volte non è proprio piacevole.

Terzo: diamo speranza. È la mancanza di futuro la paura più grande. Ma se restituiamo alle persone un’immagine eroica di quello che stanno affrontando, daranno il meglio di sé.

Ancora, cerchiamo di essere empatici. Occupiamoci dell’aspetto umano delle persone con cui lavoriamo: si ricorderanno di essere stati trattati come esseri umani e non come numeri quando tutto sarà finito.

Comunichiamo il più possibile. Parlare dei problemi allevia la tensione, abbassa i livelli di stress e contribuisce a creare un senso di comunità.

Teniamo alto il morale: potrà anche essere un momento in cui dovremo prendere delle decisioni difficili, ma è fondamentale mantenere il focus su come questo ci porterà a ripartire più forti di prima.

È questa l’occasione per affrontare problemi che ci portiamo dietro da tempo: iniziare finalmente ad occuparci meglio del marketing della nostra impresa. Affrontare quel dipendente che ci crea problemi da anni. Attuare il controllo di gestione che non abbiamo mai avuto il tempo di implementare. Dare il via all’innovazione che rimandiamo da chissà quando.

Non dimentichiamo di essere elastici. Le cose cambiano di giorno in giorno. Solo una settimana fa erano profondamente diverse rispetto ad oggi. Dobbiamo essere capaci di sviluppare più di una strategia ed essere pronti a modificarla in corsa: nessuno ha la sfera di cristallo, ma possiamo informarci ed elaborare piani di contrattacco per fronteggiare i diversi possibili scenari che si prospetteranno in futuro.

Infine, non pretendiamo di avere una risposta per tutto. Ammettiamolo, se non sappiamo qualcosa. Possiamo anche chiedere aiuto e confrontarci con altri che stanno vivendo la nostra stessa situazione.

Anche se non abbiamo poteri straordinari, possiamo essere degli straordinari esseri umani.

Come Winston Churchill: un uomo di una certa età con un po’ di pancetta, che si concedeva più di un bicchiere, ma con un blend di umanità, autenticità e determinazione che riusciva a tirare fuori il meglio dalle persone.

 

Articolo a cura di Cristiano Pratelli

Profilo Autore

Consulente di impresa
Sales trainer
HR specialist

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