Il quoziente intellettivo digitale
Il Forum Economico Mondiale si è espresso in merito a un tema molto importante per il nostro futuro: la presenza dell’Information Technology nella nostra vita. L’idea è quella di non considerare più la tecnologia solamente come un mero strumento, ma di considerarla come un aspetto della nostra vita totalmente integrato con la quotidianità.
La competenza con la quale gestiamo i media digitali può essere misurata. E’ stato infatti introdotto il concetto di quoziente intellettivo digitale. Questo quoziente si può suddividere in tre livelli:
Cittadinanza digitale: l’abilità di usare le tecnologie digitali.
Creatività digitale: la capacità di inserimento nel mondo digitale grazie alla produzione di contenuti originali.
Imprenditorialità digitale: la capacità di usare la tecnologia digitale per risolvere problemi e creare nuove opportunità.
Un quoziente intellettivo digitale di buon livello non può prescindere da solide competenze in ambito Cyber Security. Per vivere una sana e soddisfacente cittadinanza digitale è necessario alzare il livello di consapevolezza riguardo all’importanza della Sicurezza Informatica.
Sin da piccoli i nostri genitori ci hanno insegnato molti comportamenti orientati alla nostra sicurezza: guarda la strada prima di attraversare, non ti fidare degli sconosciuti, apri la porta solo alla mamma e al papà… Col passare del tempo abbiamo poi imparato a custodire con attenzione gli oggetti importanti, come ad esempio le chiavi di casa o il portafogli.
Nessuno, tranne pochissimi casi, ci insegna invece i comportamenti orientati alla nostra sicurezza digitale, come ad esempio riconoscere e custodire gli elementi importanti per la nostra sicurezza online.
Se facciamo riferimento ai tre livelli visti poco fa possiamo provare a rispondere a qualche domanda e farci subito un’idea della qualità del nostro quoziente intellettivo digitale:
- Cittadinanza digitale
- Quanto sono sicure le tue password?
- Dove le conservi?
- In che modo le conservi?
- Sei in grado di riconoscere gli elementi importanti della tua vita digitale?
- Quali strumenti utilizzi per custodirli?
- Creatività digitale
- Condividi le tue idee attraverso le tecnologie digitali?
- Con chi le condividi?
- In che modo proteggi le tue idee?
- Quanto ti esponi nel mondo digitale?
- Sei in grado di sopportare e gestire le critiche?
- Imprenditorialità digitale
- Quali sono le tue competenze che possono essere d’aiuto a qualcuno?
- Quali sono le capacità che hai e che possono risolvere i problemi di qualcuno?
- Come proteggi la tua reputazione nel mondo digitale?
- Ritieni che le abilità di imprenditorialità digitale siano utili a chiunque o solo agli imprenditori veri e propri?
Questi sono solo alcuni esempi che possono sicuramente aiutarti ad avere un’idea della bontà del tuo quoziente intellettivo digitale. Per approfondire ulteriormente è necessario introdurre anche il concetto di Intelligenze Digitali.
Le Intelligenze Digitali
Il World Economic Forum ha individuato otto tipi di intelligenza. Si tratta di otto abilità digitali che tutti noi, soprattutto le nuove generazioni, dobbiamo sviluppare e coltivare per avere una sana e soddisfacente vita digitale. Vediamo quali sono queste abilità:
Identità digitale: l’abilità di costruire e gestire con integrità la propria identità dentro e fuori dal mondo digitale.
Gestione del tempo davanti allo schermo: l’abilità di gestire con autocontrollo il tempo che dedichiamo alle tecnologie digitali. Oramai anche in Italia ci sono centri specializzati nella dipendenza da Internet in tutte le sue sfumature: chat, videogiochi, social network. La dipendenza si tratta senza dubbio di un caso estremo, ad ogni modo conosciamo tutti benissimo i numerosi impatti di questo aspetto sulla vita quotidiana, per citarne alcuni: calo della produttività, problemi del ciclo veglia/sonno, alienazione dalla realtà, perdita della capacità di gestire relazioni nel mondo fisico.
Gestione del cyberbullismo: l’abilità di identificare i casi di cyberbullismo e di gestirli correttamente. Questo aspetto è quanto mai attuale, in quanto la cronaca porta molto spesso alla nostra attenzione casi, a volte con conseguenze gravi o addirittura tragiche, riferiti ad atti di molestia e prevaricazione perpetrati tramite strumenti tecnologici
Gestione della privacy: la capacità di gestire correttamente le informazioni in modo da tutelare la nostra privacy e quella degli altri. Ci prendiamo, per esempio, la briga di investire qualche minuto del nostro tempo per configurare in modo opportuno la privacy dei social network che utilizziamo così frequentemente? Non molto tempo fa è scoppiato un caso mediatico in Germania, dove alcuni genitori hanno scoperto la pagina Facebook “Little Miss & Mister” (ora chiusa) che pubblicava foto di bambini in atteggiamenti provocatori. Addirittura alcuni di questi genitori trovarono, con estremo orrore, le foto dei loro figli! Ovviamente fioccarono le denunce, più tardi si è scoperto che la pagina era stata creata con lo scopo di sensibilizzare i genitori: tutte le foto incriminate erano infatti prese da profili Facebook di genitori imprudenti che concedevano la visualizzazione a chiunque delle immagini che pubblicavano.
Pensiero critico: l’abilità di distinguere tra informazioni vere e informazioni false. Questa capacità è molto importante per contrastare il fenomeno sempre più diffuso delle fake news, al quale possiamo correlare il clickbait: la tecnica che sfrutta la curiosità o l’indignazione degli utenti per indurli a cliccare su contenuti confezionati ad hoc. Lo scopo è fare leva sull’emotività per dirigere la maggior quantità possibile di traffico su siti web specifi in modo da convertire le visite in introiti pubblicitari o, nel caso peggiore, tentare di infettare i dispositivi degli utenti.
Tracce digitali: la capacità di capire e gestire le tracce che lasciamo durante le nostre attività online. Ha fatto notizia il caso, avvenuto tempo fa, in cui un noto direttore editoriale aveva attaccato pubblicamente un partito politico. L’oggetto della disputa consisteva nel fatto che questo partito politico si definiva orientato alle nuove generazioni, quando invece le pubblicità sul sito Internet istituzionale erano focalizzate su una prestigiosa e costosa marca di orologi (certamente fuori budget per i giovani) e su una pasta adesiva per dentiere (prodotto decisamente poco interessante per l’audience in questione). La risposta all’attacco consisteva nella spiegazione del concetto di cookie e le relative funzionalità di profilazione degli utenti, cosa che scatenò l’ilarità della Rete.
Empatia digitale: l’abilità di riconoscere i propri sentimenti e i sentimenti degli altri nelle questioni di vita digitale. Questo aspetto è strettamente correlato al cyberbullismo.
Gestione della Cyber Security: la capacità di gestire la propria sicurezza digitale, aspetto fondamentale che, in maniera più o meno evidente, tocca tutte le altre intelligenze digitali.
La sempre crescente importanza della Sicurezza Informatica non è certo una novità. Quanto espresso dal World Economic Forum è un’ulteriore spinta alla necessità di diffondere la cultura della Sicurezza, oltre che in ambito aziendale, nella sfera personale. L’appello è rivolto soprattutto ai genitori, che hanno l’importantissimo compito di accompagnare nel migliore dei modi i loro figli nel mondo digitale, ricco di luci e di ombre, di opportunità e di rischi.
A cura di: Massimiliano Spini
Massimiliano Spini si occupa di Cyber Security e Coaching. Collabora con Advanction SA, azienda svizzera specializzata in servizi per la Sicurezza Informatica nel settore del Private Banking.
Collabora, in qualità di NLP coach, con Extraordinary S.r.l., l’azienda leader in Italia in ambito coaching e formazione guidata da Claudio Belotti.
E’ anche un appassionato di Ultra Trail.