Scenario 2020: come garantire la resilienza organizzativa

Scenario

Crisi geopolitiche, guerre dei dazi, pandemie, eventi metereologici estremi, cyber attacks sempre più dilaganti: i report pubblicati da AllianzRisk Barometer 2020 e dal World Economic ForumGlobal Risk Report 2020 avevano già preannunciato che, per quest’anno e gli anni a venire, lo scenario non sarebbe stato dei più rassicuranti. Di fatto, il 2020 – a fronte degli avvenimenti cui stiamo assistendo – promette di essere un anno molto intenso, pieno di incertezze e rischi; un vero e proprio mare tumultuoso in cui le organizzazioni devono essere in grado di navigare e superare le “tempeste”.

La resilienza organizzativa: il nuovo mantra

Che cos’è la Resilienza e quali discipline contempla? In base alla ISO 22316:2017 – “Societal Security Guides for organizational Resilience” e alle “BCI’s ‘Good Practice Guidelines” (Ed. 2018), la Resilienza Organizzativa è definita come la “capacità di un’organizzazione di assorbire e adattarsi ad un contesto in continuo mutamento”. Non per niente la parola Resilienza viene dal latino resilìre, rimbalzare (in questo caso rimbalzare dopo un imprevisto negativo).

È importante sottolineare come la Resilienza sia il calibrato risultato dell’applicazione dei principi di Business Continuity & Risk Management, Crisis & Emergency Management, Cyber Security, Facility Security, Safety, unitamente alla definizione di Disaster Recovery & Communication Plan: organizzazioni “liquide” se non addirittura “gassose”, altamente digitalizzate e innovative, che necessitano conoscenze e informazioni originate sia dall’interno dei propri confini sia da altre organizzazioni ma, al contempo, anche di misure efficaci ed efficienti per gestire i rischi e garantire la continuità operativa.

I Business Continuity & Risk Manager – oggi più che mai – dovranno essere pronti a interagire con tutto il contesto aziendale, creando sistemi collaborativi e flessibili dove esperienze, competenze, informazioni, processi e obiettivi aziendali sono sempre più integrati. Non più un approccio per “silos”, bensì logiche d’interazione e sinergiche complementarità.

Un approccio “olistico” più performante e vincente, come questo, potrà anche contare su dispositivi IoT e Artificial Intelligence in grado di elaborare scenari predittivi che tengano in considerazione sia gli effetti domino sia quelli collaterali, che saranno integrati nei processi di gestione del rischio e nelle pianificazioni aziendali.

Cambio culturale & formazione: binomio vincente

Fondamentale, in questo contesto, sarà attuare cambiamenti delle policy e garantire un maggior coordinamento, non solo con le funzioni interne, ma anche con i partner esterni a livello globale, come a livello degli organi delle comunità internazionali, dei governi, del settore privato, della società civile. Un cambio culturale vero e proprio, che comporterà, altresì, l’acquisizione di particolari skill digitali degli attori coinvolti e capacità trasversali, di tipo cognitivo e relazionale (i.e. “soft skills”).

L’insieme di queste competenze e capacità genera risorse resilienti e, quindi, organizzazioni resilienti, in grado di mantenere l’operatività in periodi di crisi, ma anche di mutare ed adattarsi – di volta in volta- allo scenario in cui si troveranno ad operare, come veri e propri camaleonti: la Resilienza non più come un insieme di fattori/attori isolati, bensì come un insieme di misure strategiche, skill e valori condivisi e incorporati, destinati a rendere le organizzazioni più “sicure”, affidabili e performanti.

Conclusioni

Mi piace immaginare l’organizzazione come un’orchestra sinfonica, i Business Continuity & Risk Manager come direttori d’orchestra che dirigono la “sinfonia” organizzativa, i.e. contribuiscono a identificare i rischi e le minacce e a predisporre piani di Business Continuity & Disaster Recovery, in modo che tutti gli attori aziendali coinvolti imparino il proprio “repertorio” e siano pronti a “suonarlo” all’occorrenza. Pur mantenendo la propria identità di “solisti”, gli orchestrali, all’atto dell’esecuzione della sinfonia, saranno in grado di interagire olisticamente, contribuendo tutti insieme – alla buona riuscita della performance.

Fondamentale è la capacità di un’organizzazione di rispondere agli eventi, monitorare l’andamento, effettuare le debite analisi di contesto interno ed esterno, elaborare le esperienze passate e, mediante la tecnologia, riuscire a effettuare analisi predittive. Un’organizzazione – non passiva e conscia del contesto in cui si trova ad operare – sarà così pronta a perseguire i propri obiettivi grazie ad un acquisito grado di conoscenza e consapevolezza di sé.

Forse apparirà esagerato scomodare qui l’Oracolo di Delphi, ma la sua massima – “Gnose seautón” (i.e. “Conosci te stesso”) – è sempre attuale e vale anche per le aziende.

 

Riferimenti

Allianz – Risk Barometer 2020, https://www.agcs.allianz.com/content/dam/onemarketing/agcs/agcs/reports/Allianz-Risk-Barometer-2020.pdf

World Economic Forum – Global Risk Report 2020, http://www3.weforum.org/docs/WEF_Global_Risk_Report_2020.pdf

ISO 22316:2017 Societal Security Guides for organizational Resilience, https://www.iso.org/standard/50053.html

BCI’s ‘Good Practice Guidelines (ed. 2018), https://www.thebci.org/product/good-practice-guidelines-2018-edition—download.html

 

Articolo a cura di Federica Maria Rita Livelli

Profilo Autore

Certificata in Risk Management (FERMA/RIMAP certificazioni Iso 3100:2018) & Business Continuity (AMBCI Certification – BCI UK; CBCP Certification – DRI Usa), svolge consulenze in Risk Management & Business Continuity oltre ad effettuare un’attività di diffusione e di sviluppo della cultura della resilienza presso varie istituzioni e università italiane e straniere. Ricopre anche il ruolo di Academy Training Director presso BEDISRUPTIVE CONSULTING Srl.

Membro de: Comitato Direttivo e Scientifico di ANRA, BCI Italy Chapter Board; Comitato scientifico di CLUSIT ed Comitato tecnico per l’AI di CLUSIT; FERMA Digital Committee; diversi comitati tecnici UNI.

Speaker e moderatrice a convegni nazionali e nazionali è altresì autrice di numerosi articoli inerenti alle tematiche di Risk Management & Business Continuity, Cybersecurity e Resilience pubblicati da diverse riviste italiane e straniere. Co-autrice de: Report 2020-2021-2022 -2023 CLUSIT-Cyber Security e de “Lo stato in Crisi” ed. Franco Angeli.

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