Lezioni di leadership ai tempi della disruption globale
Il mondo ha indubbiamente avuto la sua parte di eventi eccezionali e imprevedibili in questo secolo. Dalla crisi finanziaria del 2008, alla Brexit, al Covid e, ora, la guerra in Ucraina, tutti questi eventi hanno fatto tremare le imprese di tutto il mondo con conseguenze anche sui lavoratori. Sono questi i momenti in cui i leader e le persone possono formare legami più solidi e in cui le azioni e le decisioni da parte dei leader possono consolidare o, al contrario, distruggere la loro reputazione. È in questi momenti di cambiamento che i leader si trovano sotto i riflettori, perché in tempi di crisi le persone hanno bisogno di essere rassicurate. Offrire una voce umana per conto di un’azienda, di una comunità o di altre realtà indica una genuina attenzione a livello umano.
Un business leader in tempi di cambiamento deve saper gestire con attenzione ruoli e responsabilità. Ci vogliono competenze e preparazione per comunicare umiltà senza glorificare o sorvolare sugli eventi e le trasformazioni in questione: nonostante nessun leader voglia vivere questi eventi in prima persona, deve mostrare di essere capace di farsi avanti e affrontare il problema per il bene dei suoi collaboratori.
Avendo accompagnato Cornerstone durante alcuni di questi momenti, ho incontrato molte sfide e imparato molte lezioni su come essere un buon leader in una fase di disruption.
Uscire dall’ombra
I grandi leader del nostro tempo spesso definiscono la leadership come ‘dare potere alle persone’. Come disse un tempo Lao Tzu: “Il leader migliore è quello di cui le persone a malapena si accorgono che esista e, quando il lavoro sarà concluso e l’obiettivo raggiunto, diranno: ce l’abbiamo fatta da soli”. Tuttavia, in tempi di ‘disruption’, soprattutto se di livello globale, le persone si aspettano l’esatto opposto dal proprio leader.
È essenziale essere visto e sentito e tenere aperte le linee di comunicazione in modo che collaboratori e stakeholder percepiscano un elemento di conforto. La possibilità di usufruire di riunioni e comunicazioni virtuali significa che oggi è più semplice che mai essere i leader visibili che le persone si aspettano. Se un evento ha un impatto diretto sull’azienda e sulle persone è vitale mantenere comunicazioni il più possibile regolari. A seconda delle circostanze, aggiornamenti quotidiani, settimanali, mensili, o ad hoc aiutano chiaramente a placare le ansie tra i collaboratori.
Evitare l’approccio ‘coperta’
Gli eventi eccezionali globali evolvono in modo diverso nel mondo. Lo abbiamo visto bene in Europa con il Covid, quando l’Italia fu il primo paese europeo ad applicare il lockdown: altri paesi ne seguirono presto l’esempio, ma gli italiani furono i primi a vivere queste misure dovendo pertanto affrontare sfide che nessun’altra nazione aveva mai vissuto. I leader delle imprese italiane dovettero cambiare tutto dall’oggi al domani, mentre altri paesi continuavano a giocare con le regole di prima. Analogamente, nella crisi finanziaria del 2008 la crisi economica partì dagli Stati Uniti, ma si diffuse rapidamente al resto del mondo, dato che molto del mondo dipendeva dagli USA come fonte di domanda. Se i diversi paesi vengono colpiti dagli eventi in momenti diversi, prendere decisioni collettive o agire senza essere consapevoli di quello che sta accadendo può fare apparire i leader fuori dal mondo.
Per quanto il leader voglia cercare di essere il più possibile come gli altri in termini di strategia e azioni, se necessario bisogna anche saper essere differenti. Un approccio ‘glocal’ garantisce un’efficacia globale con rilevanza locale ed è un modo efficace per gestire un cambiamento globale, ma per farlo è necessario mantenere solide e trasparenti linee di comunicazione tra paesi. La ragione per cui ha senso reclutare talenti locali è proprio che essi possono essere una parte del viaggio globale: è importante assicurarsi che il processo decisionale avvenga a livello locale. Tendere l’orecchio a ciò che accade sul campo parlando regolarmente con i country manager può aiutare a posizionare il messaggio globale a livello locale: gli eventi globali influiscono in modo diverso nelle varie regioni, quindi affinché il messaggio sia trasportato efficacemente in ogni angolo del pianeta è certamente necessario mantenere un tono coerente ma adattato alle sfumature locali.
Abbracciare la resilienza
Per quanto molti eventi eccezionali creino un senso di incertezza, timore e ambiguità, eventi precedenti ci hanno dimostrato che possiamo sopravvivere: molto dipende dalla capacità di avere un atteggiamento resiliente che possiamo sviluppare imparando e crescendo dall’esperienza. Come leader dovremmo impersonare la resilienza e, se riusciamo a dimostrare agli altri di avere uno spirito forte, le persone potranno trarre energia in modo positivo. Ciò si traduce poi in un senso di responsabilità e di comunità nel vivere questi eventi.
Adottare uno spirito di probortunity, cioè la capacità di vedere i problemi come opportunità, può essere un buon modo per capire ogni problema nel momento in cui si presenta e determinare una strategia per affrontarlo. Tutti i leader vorrebbero essere visti come supereroi capaci di risolvere ogni problema al battito di ciglia, ma la realtà è che ogni evento eccezionale è diverso dagli altri e richiede un livello diverso di pensiero e d’azione. Se riusciamo a imparare come essere migliori nel prendere decisioni, la prossima volta che si presenterà un problema saremo meglio equipaggiati per affrontarlo.
Il paradosso della leadership
Il concetto stesso di leadership è un paradosso. Il modo in cui pensiamo alla leadership e come la comprendiamo, soprattutto nel caso di eventi epocali, spesso non si traduce nella realtà della situazione.
Digerire il concetto di leadership non dipende dal bagaglio di libri, articoli e informazioni che i leader si portano dietro. La verità è che la leadership globale è una forma d’arte. Anziché usare solo un colore e una tecnica per dipingere la scena globale, i leader devono disporre di una varietà di pennelli, colori e altri strumenti per coprire una tela che descriva un’immagine olistica dell’organizzazione globale.
Non possiamo prevedere quale sarà il prossimo evento eccezionale, ma credo che ora saremo meglio preparati, come leader, a ottimizzare l’agilità e la prontezza delle persone e delle organizzazioni. Siamo più resilienti perché abbiamo appreso e siamo cresciuti dall’esperienza, sappiamo quanto sia importante posizionarsi al centro e mantenere linee di comunicazione aperte e trasparenti e abbiamo dimostrato che adottando un approccio ‘glocal’ per muoverci nella disruption rimarremo presenti, rilevanti e strategici.
A cura di Vincent Belliveau, Chief International Officer di Cornerstone OnDemand